
Il Comitato di coordinamento per l’alta sorveglianza delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari ha definito le regole per garantire legalità e trasparenza nei lavori per i nuovi ospedali della Calabria.
«Le misure approvate - informa il Viminale - rafforzano i controlli antimafia in ogni fase dei lavori: dalla scelta delle imprese fino alla attivazione dei cantieri e alla gestione dei materiali e delle assunzioni. I controlli saranno svolti dalla Struttura per la prevenzione antimafia istituita presso il ministero dell’Interno. Tutte le aziende coinvolte dovranno essere registrate nell’Anagrafe antimafia degli esecutori gestita dalla Struttura e saranno oggetto di verifiche continue sul campo. Il monitoraggio sarà rivolto soprattutto alle attività più sensibili, come lo smaltimento dei rifiuti e la fornitura di calcestruzzo e materiali da costruzione. Grande attenzione sarà riservata alla tutela dei lavoratori: verranno controllate le condizioni di impiego e saranno siglati accordi con i sindacati per evitare qualsiasi forma di sfruttamento nei cantieri».
Tra le opere sottoposte ai controlli antimafia rafforzati da parte della Struttura centrale antimafia del Viminale figura anche il nuovo ospedale di Sibari, considerato strategico per il miglioramento della sanità nel territorio ionico e che verrà sottoposto ad un attento monitoraggio anche in ragione dei recenti atti incendiari.
Oltre ai controlli antimafia in Calabria, è stato dato il via libera a sei nuovi protocolli per grandi opere pubbliche da realizzare in Abruzzo, Lazio, Campania e ancora in Calabria, per un valore complessivo di 2,8 miliardi di euro. Anche in questi casi sarà applicato «un sistema di controlli severo, per proteggere investimenti, lavoratori e comunità locali».
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