
In Calabria il settore delle costruzioni in generali e dell’edilizia in particolare rappresenta sempre un forte traino dell’economia ma le stime del 2024 e le previsioni del 2025 segnalano un trend in calo e quindi rendono necessaria una accelerazione nell’attuazione del Pnrr e una rinnovata e rafforzata capacità di programmazione da parte delle istituzioni. E’ il dato di sintesi che emerge dalle rapporto «Scenari regionali 2025» presentato dall’Ance Calabria a Catanzaro. Il report evidenzia che «l'Ance, sulla base degli scenari regionali elaborati da Prometeia, stima per la Calabria un calo degli investimenti in costruzioni nel 2024 del -5,5% in termini reali nel confronto con il 2023. Questo risultato negativo è attribuibile al forte ridimensionamento degli incentivi fiscali legati all’efficientamento energetico (Superbonus) e al venire meno della possibilità della cessione del credito o dello sconto in fattura. I dati del monitoraggio Enea-Mase evidenziano un deciso calo nell’utilizzo dello strumento fiscale legato agli incentivi edilizi». Con riferimento alle prospettive per il 2025 secondo il rapporto «il settore delle costruzioni in Calabria, parallelamente a quanto osservato a livello nazionale, risentirà del significativo indebolimento della manutenzione straordinaria residenziale, a seguito dell’ulteriore rimodulazione delle aliquote fiscali. Di contro, positivo sarà, ancora una volta, il contributo offerto dal comparto delle opere pubbliche, trainato dall’accelerazione nella realizzazione dei progetti compresi nel Pnrr.
In questo contesto, la previsione Ance per il 2025, elaborata sui dati di Prometeia, per il settore delle costruzioni in Calabria è di un calo degli investimenti del -7,1%, in peggioramento rispetto all’anno precedente. In questo scenario, la realizzazione delle opere del Pnrr sarà massima nel biennio 2025-2026, con ingenti investimenti pubblici, e potrebbe estendersi al 2027 grazie al completamento di interventi finanziati in parte dalle risorse europee». Secondo Flavio Monosilio, direttore del Centro Studi dell’Ance, «dopo il periodo post-Covid, il settore delle costruzioni ha svolto un ruolo fondamentale nella ripresa economica in Italia e in particolare in Calabria, contribuendo a rialzarsi dopo il crollo del 2020. Oggi, tra il 2024 e il 2025, si iniziano a vedere chiaramente i segnali di una nuova fase: quella di una progressiva riduzione degli investimenti. Le imprese sono ancora molto attive, impegnate nel completamento dei progetti legati al Pnrr, ma siamo in un momento cruciale, che impone una seria riflessione sul futuro. C'è il rischio concreto che, terminata la fase attuativa del Pnrr, si torni a una situazione di stagnazione. Lasciare il mondo delle costruzioni senza una visione di lungo periodo, senza una programmazione capace di garantire continuità lavorativa, sarebbe pericoloso». Per il presidente di Ance Calabria, Roberto Rugna, nella regione «le aziende sono cresciute sia in termini quantitativi che qualitativi. Tuttavia, non possiamo ignorare una criticità seria: lo spopolamento, un problema che va affrontato con responsabilità, coinvolgendo istituzioni, imprese e sindacati, per creare condizioni concrete che permettano ai nostri giovani di restare e costruire qui il proprio futuro».
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