Fondi Inal e ospedali in Calabria, Tallini attacca Occhiuto: "E' un prestigiatore"
“Chi, con abilità e disinvoltura, riesce a trarre altri in inganno, dando a intendere una cosa per un’altra”. E’ la definizione di prestigiatore contenuta nel vocabolario della Treccani. Non si offenderà il presidente Occhiuto se, alla luce delle inquietanti notizie emerse dalla richiesta di fondi all’Inal, lo consideriamo un abile prestigiatore, capace di fare scomparire somme da un territorio (Catanzaro) e farle miracolosamente comparire in un altro (Sibari, Vibo Valentia, Gioia Tauro) salvo poi fare intendere che le risorse sottratte saranno comunque recuperate. Recuperate come? Facile, chiedendo una specie di “soccorso” all’Inal che forse non sarà mai concesso. Chiedere non costa nulla, intanto passa il tempo e la gente si illude. Un’analisi della richiesta di Occhiuto all’Inal ci fa capire che la nostra denuncia della sparizione delle risorse ex art. 20 era più che fondata. Nella scheda inviata all’istituto, si precisa infatti che per Catanzaro sono disponibili solo 86 milioni di euro, stanziati sempre da Inail. Non si fa minimamente cenno ai 280 milioni ex articolo 20, anche perché con atti ufficiali questi sono stati dirottati sui cantieri di Sibari, Vibo e Gioia Tauro. Mentre per il nuovo ospedale di Cosenza, viene certificato che sono già disponibili 349 milioni. Ma c’è un aspetto ancora più inquietante e riguarda le previsioni di spesa per la realizzazione dei due ospedali. Per Catanzaro, se aggiungiamo agli 86 milioni disponibili i potenziali 300 milioni promessi dal nostro prestigiatore si arriva ad una somma complessiva di 386 milioni di euro per la realizzazione di un hub da 885 posti-letto e quindi con un investimento previsto di 436mila per posto letto. Per Cosenza, per un hub da 750 posti letto, è previsto un investimento di 549 milioni di euro, con un costo di 732mila euro per posto-letto. Avete capito bene. Se mai l’Inail concederà ad Occhiuto il maxi finanziamento, per il nuovo ospedale di Cosenza saranno concessi 200 milioni in più rispetto a quello di Catanzaro. E meno male che la “Dulbecco” dovrebbe essere l’Azienda più grande e prestigiosa della Calabria. Di fronte a questa operazione di prestigio - conclude Tallini - finalizzata a confondere e prendere in giro gli ingenui cittadini di Catanzaro, ci si aspetterebbe un gesto clamoroso da parte della deputazione regionale espressa dalla nostra città, dimissioni di massa, proteste. Non ci sarà nulla di tutto questo perché il disegno di fare di Catanzaro una colonia di Cosenza è ormai avviato".