
Lo ha invocato e chiesto a gran voce per giorni, fin dal momento in cui ha appreso di essere indagato per corruzione e adesso il confronto con i magistrati della procura di Catanzaro ha una data, seppur indicativa: entro luglio, forse nella prima decade.
A rivelarlo è stato lo stesso presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto confermando all’ANSA alcune indiscrezioni. «In questi giorni ci sono state interlocuzioni tra la Procura e i miei difensori: sarò sentito entro luglio».
Un confronto al quale la Procura farà precedere un’accelerazione su alcuni accertamenti ancora in corso così che il confronto possa vertere su elementi di fatto. Sin da quando ha reso noto di essere indagato, Occhiuto più volte ha invocato di essere sentito perché convinto di essere «nella condizione di chiarire ogni questione che viene sollevata». Adesso ciò avverrà.
Il governatore ha spiegato che la «Procura ha assicurato che ci sarà un’accelerazione degli accertamenti e dunque il mio auspicio è che il tutto si possa svolgere nella prima decade». «Si è optato per questo timing - ha sottolineato ancora - in modo che la Procura, possa, in questo lasso di tempo, raccogliere ulteriori elementi, ed io subito dopo essere messo nelle condizioni di rispondere e chiarire tutto ciò che mi viene contestato. Ringrazio gli uffici della Procura per aver accolto la mia richiesta di essere ascoltato».
Uno degli oggetti di accertamento è la gestione della "Tenuta del Castello Società Agricola Srl", costituita nel 2019 e il cui capitale sociale, fino al 2022, era diviso tra Occhiuto, Paolo Posteraro - anch’egli indagato - e una terza persona. Nel provvedimento di sequestro notificato a Posteraro si fa riferimento a «un finanziamento di 58mila euro relativo alla partecipazione ad un progetto comunitario 'Trace Windu", somme incamerate dalla società, ma né giacenti nelle casse sociali né destinate all’uso per il quale erano state erogate da parte dell’allora organo amministrativo».
Al vaglio della Procura ci sono anche gli incarichi ricevuti, dal 2017 al 2024, dallo stesso Posteraro rispetto ai quali, Occhiuto, parlando con i giornalisti, ha sempre negato di averli affidati. Che il confronto sarebbe avvenuto a breve lo aveva anticipato anche il procuratore della Repubblica Salvatore Curcio affermando che uno dei suoi aggiunti aveva contattato il difensore di Occhiuto per concordare una data «per consentire al presidente di fare dichiarazioni spontanee. Noi - aveva aggiunto - non neghiamo diritti. Il nostro ruolo é quello di accertare i fatti». Parole commentate oggi da Occhiuto: «ho grande rispetto per il lavoro della Procura e non credo ai complotti. Ma continuo a non essere sereno per una vicenda inverosimile che voglio mettermi alle spalle al più presto per tornare serenamente ad occuparmi a tempo pieno del governo della Calabria».
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