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Tirocinanti di Inclusione Sociale, allarme della Cgil Calabria: “Basta ambiguità, servono impegni concreti e non operazioni di facciata”

Chiusura della piattaforma regionale, adesioni al 73% ma i sindacati mettono in guardia: “Dati fuorvianti, senza risorse certe e vincoli chiari si rischiano solo illusioni”

Si è chiusa oggi, lunedì 16 giugno 2025 alle ore 12:00, la piattaforma predisposta dalla Regione Calabria per raccogliere le manifestazioni di interesse da parte degli enti pubblici calabresi sulla possibile stabilizzazione dei Tirocinanti di Inclusione Sociale (TIS). Un dato apparentemente positivo – oltre il 73% di adesioni – ma che per CGIL Calabria e Nidil CGIL Calabria non basta a rassicurare i lavoratori e anzi rischia di generare “false aspettative”.

In una nota stampa diffusa nelle ultime ore, le sigle sindacali parlano chiaro: “Serve trasparenza. Questa rilevazione, per quanto utile, non è vincolante e non risolve nulla. Senza risorse certe, deroghe normative e impegni reali, la vertenza resta aperta e drammatica”.

Un quadro ancora incerto

Le organizzazioni sindacali ricordano come molti enti locali, nonostante abbiano aderito alla piattaforma, siano attualmente impossibilitati ad assumere a causa della mancata storicizzazione delle risorse. Una realtà confermata, sottolineano CGIL e Nidil, anche dal documento firmato appena due giorni fa da oltre 100 sindaci calabresi, in cui si denunciavano con chiarezza: l’assenza di certezze sui fondi; la mancanza di deroghe normative necessarie; l’inadeguatezza delle risorse statali stanziate; l’urgenza di un confronto serio con Regione e sindacati.

“Alcuni degli stessi sindaci che hanno sottoscritto quel documento – si legge nella nota – oggi risultano tra gli aderenti alla piattaforma. Una contraddizione che rischia di restituire un quadro distorto, lontano dalla realtà concreta degli enti”.

La richiesta alla Regione: atti concreti, subito

CGIL e Nidil CGIL chiedono dunque che la Regione avvii immediatamente una nuova fase operativa, tramite l’invio di una Manifestazione di Interesse vincolante a tutte le amministrazioni coinvolte. Un atto che dovrà riportare cifre dettagliate per ogni ente e prevedere un termine chiaro per la risposta.

“Solo in questo modo – spiegano i sindacati – sarà possibile distinguere chi è realmente intenzionato ad assumere da chi ha solo preso tempo”.

L’obiettivo: 50 milioni nella Legge di Bilancio

Ma il punto centrale, secondo CGIL e Nidil, resta sempre lo stesso: senza storicizzazione delle risorse da parte dello Stato, non può esistere alcuna stabilizzazione vera e duratura. Gli attuali 5 milioni disponibili vengono definiti “del tutto insufficienti”. La richiesta è netta: almeno 50 milioni, da inserire nella prossima Legge di Bilancio.

Nel frattempo, le sigle propongono anche un percorso alternativo per tutti quegli enti che non potranno procedere alle assunzioni: “Va attivato subito il meccanismo dei voucher, come già proposto il 5 maggio scorso. Nessun lavoratore deve restare senza tutele”.

“Basta ambiguità, ora servono risposte dignitose”

Nel chiudere il comunicato, CGIL Calabria e Nidil CGIL Calabria si rivolgono direttamente ai lavoratori: “È il momento della verità. Dopo anni di lavoro negli enti locali senza contratto, senza diritti e senza certezze, i TIS meritano risposte chiare e dignitose. Basta operazioni di facciata. Ora servono atti concreti”.

Il messaggio è forte e inequivocabile: il tempo delle promesse è finito. La vertenza dei Tirocinanti calabresi è a un bivio. E dalla risposta della Regione – e del Governo – dipenderà il futuro di centinaia di lavoratori che da anni mandano avanti i servizi pubblici della Calabria, invisibili ma indispensabili.

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