Inchiesta sul presidente Occhiuto, le Ferrovie della Calabria epicentro del terremoto giudiziario

Ruota attorno alle Ferrovie della Calabria il terremoto giudiziario che coinvolge il presidente della Giunta calabrese, Roberto Occhiuto. Il blitz scattato venerdì ha portato le fiamme gialle a presentarsi con un decreto di perquisizione e sequestro nella sede catanzarese della società per il trasporto pubblico per acquisire documenti ritenuti importanti per ricostruire la dinamica dei fatti. Nelle stesse ore i finanzieri hanno notificato tre avvisi di garanzia al governatore Occhiuto, all’amministratore unico di Ferrovie della Calabria Ernesto Ferraro e a Paolo Posteraro, ex manager di Amaco, l’azienda di trasporti del Comune di Cosenza, ed ex socio del governatore, oggi capo della segreteria di Matilde Siracusano, sottosegretaria di Stato per i Rapporti col Parlamento nonché compagna del governatore. Nell’atto consegnato ai tre, firmato dal procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e dal sostituto Domenico Assumma, è riportata l’ipotesi di reato di concorso in corruzione e il luogo, Catanzaro, dove sarebbe avvenuta.
L’iscrizione del procedimento risale al 2024. Secondo quanto si è appreso, la vicenda su cui gli inquirenti hanno acceso i loro riflettori è relativa ai rapporti economici tra Occhiuto e Posteraro che in passato sono stati soci di società con sede a Cosenza. Nell’ambito di questi rapporti sarebbe emersa la nomina di Ferraro al vertice delle Ferrovie calabresi e il successivo conferimento di un incarico di consulente amministrativo per Fdc di Posteraro con un contratto da 120mila euro per un anno nelle more della definizione del concorso per la selezione di una figura dirigenziale. Contorni però ancora tutti da definire, l’indagine è in una fase embrionale, i ruoli delle persone iscritte sul registro degli indagati nella presunta vicenda corruttiva sono ancora tutti da definire.