Calabria

Lunedì 09 Giugno 2025

Sanità in Calabria, addio al commissariamento. Sì del governo ma i problemi restano

Livelli essenziali delle prestazioni in miglioramento (due aree sulle tre osservate passate sopra la soglia di sufficienza), bilanci 2024 delle Aziende approvati e validati da società controllate dalla Consob e un “rosso” ridotto a 18 milioni (Occhiuto dixit). Sono queste le basi sulle quali poggia la richiesta della Calabria di uscire dal commissariamento della sanità. Il prossimo mese potrebbe essere quello decisivo per ottenere il via libera a Roma da parte del governo. E se le rassicurazioni arrivate da Palazzo Chigi sono sufficienti per ritenere vicina la chiusura di un regime speciale che si protrae da 15 anni, altre incertezze aleggiano sul futuro prossimo. A farlo intendere, senza troppi giri di parole, è lo stesso governatore Roberto Occhiuto. «Poiché il Piano di rientro è la vera camicia di forza della sanità calabrese - è il ragionamento del presidente della Regione - non mi interessa porre fine al commissariamento tanto per farlo, mi interessa uscire avendo concordato un Piano di rientro che non pregiudichi la possibilità di migliorare il servizio sanitario». E dunque è tutta attorno a questo tema che si gioca la gestione futura del comparto in Calabria. Non sarà semplice individuare un compromesso tra le aspettative del governo e gli obiettivi della Regione ma, soprattutto, tra l’esigenza di tenere i conti in ordine e la necessità di innalzare il livello dell’assistenza sanitaria offerta. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale

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