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“Si può fare!”: il professore Marco Chiappetta ha invertito la rotta: da Roma alla Calabria. Chirurgo di fama e... cervello di ritorno

Alla giovane età di 41 anni è un docente associato a Catanzaro e direttore dell'Unità operativa di Chirurgia toracica alla “Dulbecco” dopo l'esperienza maturata tra l'estero e l'ospedale “Gemelli”

Il richiamo di casa, certo, ma non solo. C’è molto di più dietro la scelta del professor Marco Chiappetta, 41enne chirurgo cosentino, che dopo un paio di decenni vissuti tra la Capitale e l’estero ha scelto di invertire il senso di marcia, riscrivendo la narrazione comune. E una volta tanto l’etichetta di “cervelli in fuga” lascia il posto a quella di “cervello... di ritorno”. Sì, perché il giovane luminare bruzio è tornato alla base in qualità di professore associato dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e direttore dell’Unità operativa di Chirurga toracica. Una duplice, grande responsabilità: mettere la propria sapienza a disposizione dei pazienti e degli aspiranti medici. Dove? Nella propria terra, dopo aver irrobustito il proprio bagaglio esperienziale tra il “Gemelli” e le numerose esperienze all’estero. «Si può fare!», esordisce con entusiasmo, «Sono tornato alla base perché ho un sogno: far sì che i calabresi possano scegliere di curarsi a casa loro, limitando le migrazioni sanitarie: economicamente e moralmente è sempre una mazzata spostarsi. La speranza è potersi presto equiparare non solo con altri centri italiani, ma anche dell’estero. Ecco: questo è il mio obiettivo».
La missione del professor Chiappetta è stata possibile anche grazie a una formazione ricca di esperienze e spunti colti nella sua lunga esperienza capitolina, intervallata da periodi trascorsi in altre nazioni europee ma anche oltre Oceano. «La ricerca è fondamentale, si è spinti da un grande curiosità e dall’amore per il proprio lavoro. Mi è stata offerta la possibilità di lavorare al Gemelli, all’Università Cattolica, al Regina Elena. E qui ho ampliato il mio bagaglio di conoscenze e competenze, stando al fianco di persone straordinarie dal punto di vista umano e professionale». Studi e studiosi hanno consentito al professor Chiappetta di indottrinarsi sulle tecniche mininvasive nel trattamento delle patologie polmonari. «Si può intervenire attraverso un piccolo accesso di 3-4 centimetri tra le coste, in maniera tale che il paziente abbia un minimo impatto dal punto di vista della funzione, sia della parte toracica, sia del polmone, e questo poi si traduce in un rapido recupero delle attività».
Indossare oggi i panni di medico è più complicato, se si considera la concorrenza... virtuale di “dottor Google”. «Sono favorevole all’intelligenza artificiale e alla tecnologia. Ci permettono di affinare tecniche e strumenti: si tratta di risorse preziose, in tal senso. Anche internet lo è, ma va utilizzato con parsimonia. Non basta chiedere e ottenere un parere ai motori di ricerca se poi non c’è un Virgilio che possa guidarci tra queste informazioni».
La missione del professor Chiappetta sta tutta qui.

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