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La tragedia di Vibo: “È ansia, consulti uno psicologo”, Maria muore d’infarto a 37 anni

A Vibo Valentia è la seconda donna morta in un mese dopo essere stata “rassicurata” e dimessa dall’ospedale Jazzolino. Un’amica: «Aveva dolori al petto, i piedi gonfi e l’affanno anche da seduta»

Come una maledizione, che si ripete. Un refrain che riporta sempre lì. A Vibo. In neanche 30 giorni, tre vite spezzate. Casi diversi, storie diverse. Uno stesso destino: tre donne che non ci sono più. Tre inchieste. Tre drammi consumati nella stessa via, quella che porta allo Jazzolino. Tornano le ombre, infatti, o forse non se ne erano mai andate dal Pronto soccorso dell’ospedale vibonese. Da qui piomba l’ultimo dramma, quello di Maria Mamone che il 29 luglio avrebbe compiuto 38 anni. I familiari ne hanno denunciato la morte sospetta, e la Procura, guidata da Camillo Falvo, ha aperto un fascicolo contro ignoti (la donna ha avuto contatti con diversi sanitari), predisponendo il sequestro della salma e conferendo incarico al medico legale, che stamane eseguirà l’autopsia.

A ripercorrere la sua vicenda è un’amica di famiglia, Antonella Mele. Non riesce neanche a parlare, infatti, il compagno di Maria, provato dal dolore. «Maria – spiega Antonella – avvertiva forti dolori al petto già alla prima visita allo Jazzolino, ma per i sanitari era solo ansia, e le avevano dato le gocce, consigliandole di fare una visita psicologica». Quindi, un secondo espisodio, ma questa volta la 37enne veniva accompagnata al Pronto soccorso di Tropea «ma anche lì hanno parlato di dolori intercostali e ansia, che addebitavano alla perdita del nonno. Lei gli diceva che non ce la faceva nemmeno a camminare: aveva i piedi gonfi e l’affanno anche da seduta, oltre ai dolori al petto». Tuttavia la diagnosi era sempre la stessa.

A ripercorrere la sua vicenda è un’amica di famiglia, Antonella Mele. Non riesce neanche a parlare, infatti, il compagno di Maria, provato dal dolore. «Maria – spiega Antonella – avvertiva forti dolori al petto già alla prima visita allo Jazzolino, ma per i sanitari era solo ansia, e le avevano dato le gocce, consigliandole di fare una visita psicologica».
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