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Aggressioni in corsia a Catanzaro: firmato un protocollo per l'attivazione di un sistema di allerta

Il Protocollo avrà la durata di tre anni e punta a innalzare il livello di sicurezza, ridurre i tempi di intervento delle forze dell'ordine e permettere una risposta più efficace alle situazioni di criticità

Uno strumento a disposizione degli operatori sanitari che genera allert visivi e sonori e contatta il 112 Nue attivando il pronto intervento degli operatori di Polizia. E' quanto prevede un Protocollo firmato stamani nella Prefettura di Catanzaro contro le aggressioni ai danni di personale medico e paramedico degli ospedali Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, Giovanni Paolo II di Lamezia Terme, Soverato e del presidio di Soveria Mannelli.

L'intesa è diretta a facilitare la comunicazione tra i luoghi di cura, la Centrale unica di risposta NUE112 e le centrali operative delle forze dell'ordine con un un pulsante di emergenza che potrà essere utilizzato solo in casi specifici che allerterà il 112.

Gli operatori, nel caso in cui non potessero utilizzare il pulsante, potranno telefonare al 112 che, attraverso una parola specifica concordata, sapranno come intervenire in caso d'emergenza trasferendo la chiamata all'amministrazione competente per territorio.

Il Protocollo avrà la durata di tre anni e punta a innalzare il livello di sicurezza, ridurre i tempi di intervento delle forze dell'ordine e permettere una risposta più efficace alle situazioni di criticità che mettono a rischio l'incolumità del personale medico. "L'iniziativa - ha spiegato il prefetto di Catanzaro Castrese De Rosa - nasce dall'ultima aggressione che c'è stata nelle settimane scorse all'ospedale di Lamezia. Bisogna dare una risposta a questi episodi perché non è possibile che i nostri medici e operatori sanitari subiscano continue aggressioni. È un fenomeno purtroppo che riguarda tutti i territori. Abbiamo messo a punto un sistema che prevede di velocizzare i tempi di intervento con il Nue 112 e che allerta le forze dell'ordine in base al piano di controllo coordinato del territorio".

"Registriamo in varie parti del corpo sociale - ha detto il questore Giuseppe Linares - una recrudescenza di violenza spesso anche con manifestazioni quotidiane di insofferenza, ma in alcuni casi si tratta di problematiche relative al disagio che la gente vive quando si approccia a servizi con un esiguo personale medico o paramedico. Iniziative come questa che il Prefetto ha voluto adottare di concerto con la Questura e con il Comando provinciale dell'Arma e con le autorità sanitarie, va nella direzione di anticipare il più possibile la soglia di tutela, eliminando le varie criticità che ci possono essere". "Si tratta - ha detto il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Giuseppe Mazzulla - di uno forzo sinergico tra tutte le realtà coinvolte sul territorio. Ci siamo chiesti cosa potevamo fare di più e abbiamo pensato a dare una mano a tutto il personale medico e paramedico che si trova in difficoltà a gestire i familiari di un paziente. Aiuteremo in quei casi non solo di aggressione, ma anche di danneggiamento.

Alla firma hanno partecipato anche il commissario straordinario dell'Azienda ospedaliero universitaria "Renato Dulbecco" di Catanzaro Simona Carbone, il commissario straordinario dell'Asp Antonio Battistini e il responsabile della Centrale unica di risposta NUE 112 Gino Tosi. 

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