
Qualche luce e parecchie ombre in un’analisi critica su Ospedali di comunità, Case della comunità e Centrali operative territoriali, le cosiddette strutture “intermedie”, architravi del costruendo sistema di assistenza sanitaria in Calabria così come delineato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. A illustrarle è un’analisi di “Comunità Competente Calabria” firmato da Rubens Curia e Francesco Costantino. Analisi – avverte preliminarmente Curia «basata sui dati della piattaforma Regis del ministero della Sanità, che sono tratti dalle informazioni fornite al ministero dai Rup dei vari cantieri: quindi le procedure potrebbero essere oggi in stato più avanzato».
Case della comunità
Le procedure – si legge nell’analisi di Comunità Competente – sono state avviate per tutte le 61 CdC previste dal Contratto istituzionale di Sviluppo (Cis). Su 29 i lavori sono stati avviati, 1 registra criticità al raggiungimento del target entro la dead line fissata al 31 marzo 2026. Dei rimanenti 32 interventi, 13 hanno terminato l’iter progettuale e approvato il progetto esecutivo ma per 8 progetti si registrano forti rischi sul raggiungimento del target. Ben 19 CdC hanno il progetto esecutivo ancora in fase di redazione, e 17 di queste registrano forti rischi al raggiungimento del target. In definitiva, su 61 Case programmate ben 26 presentano criticità che potrebbero compromettere seriamente la loro realizzazione entro la data programmata, e quindi il rischio è che non solo non siano utilizzate le risorse loro destinate ma che debbano essere restituite le somme già spese. Infine, a fronte di un piano costi pari a 112.671.579, 89 euro risultano impegni per soli 20.314.834,72 e pagamenti effettuati per soli 6.488.760,20 euro.

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