Calabria

Venerdì 05 Settembre 2025

Nella Calabria dei caporali serve una Centrale di allarme emersione

Arrivano a migliaia sulle coste della Sicilia, la porta più a Sud verso la terra promessa. Sono quasi tutti neri e quasi tutti cercano la salvezza nell’Europa che comincia a Lampedusa. Per le mafie degli sbarchi l’esodo verso il Nord è un grande affare. Le vite di questi disperati valgono ognuna in media tremila dollari, il prezzo del biglietto per un viaggio della speranza. Per i trafficanti è solo carne umana da caricare su gommoni, merce da spedire sull’altra sponda. È così che uomini, donne e bambini vanno incontro al loro destino, ai loro sogni. In tanti ce la fanno, molti con l’aiuto delle motovedette della Marina italiana o con le navi delle Ong. Per altri, invece, il sogno finisce in fondo al Mediterraneo e i loro corpi ripescati, poi, sulla terra ferma. Impossibile contare quelli che muoiono in mezzo alla lingua di mare che separa l’Africa dall’Europa. Comincia così l’incubo di migliaia di uomini e donne che non hanno nomi, non hanno volti. Arrivano come profughi e diventano martiri della fatica, qui in quel paradiso promesso che per loro si rivelerà un inferno nelle mani di coppole e reggipanza della ’ndrangheta. È il destino di quelle migliaia di uomini e donne che vivono da “invisibili” nelle sterminate pianure di Gioia Tauro, della Sibaritide e del Crotonese. L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale

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