«La Regione Calabria ha abolito l’addizionale comunale sui diritti di imbarco, come previsto dal “decreto Coesione”. La misura è stata adottata al fine di incentivare il traffico aereo, spostando l’onere finanziario dai passeggeri alla Regione stessa». Il “modello Calabria” viene indicato dal sottosegretario Tullio Ferrante, nella risposta a un’interrogazione del deputato del Pd Anthony Barbagallo, discussa nei giorni scorsi in commissione Trasporti della Camera. Certo, «la possibilità di incidere sull’addizionale comunale comporta oneri per la finanza pubblica», ma persegue l’obiettivo di «rendere gli aeroporti calabresi più competitivi», osserva Ferrante. Ed effettivamente, stando agli ultimi dati resi pubblici da Sacal, il sistema aeroportuale calabrese, che nel mese di aprile ha registrato complessivamente 348.126 passeggeri, «segna un incremento del 34,1% rispetto allo stesso periodo del 2024». I tre scali di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone «hanno fatto registrare performance positive, confermando – annotano ancora dalla società di gestione – l’efficacia delle azioni introdotte per potenziare l’offerta di voli e valorizzare la Calabria come destinazione attrattiva e accessibile tutto l’anno. Particolarmente rilevante il risultato dell’aeroporto di Reggio Calabria, che nei primi quattro mesi del 2025 ha già superato il totale dei passeggeri trasportati nell’intero anno 2023, a conferma della rapida evoluzione dello scalo». L'articolo completo è disponibile sull'edizione cartacea e digitale