
I numeri del rapporto Agenas dello scorso novembre erano impietosi: la Calabria sconta i tempi d’attesa per i soccorsi sanitari più lunghi d’Italia. La “maglia nera” spettava di diritto all’Asp di Reggio con una media di 35 minuti, la più alta del Paese. Non se la passavano molto meglio Vibo con 31 minuti, Cosenza con 30, Catanzaro con 28 e Crotone con 26, a fronte del target fissato in Italia di 18 minuti.
La “Gazzetta”, appena qualche settimana fa, faceva notare pure che la Calabria, nonostante sia un quasi record per diffusione delle strutture ospedaliere (1,57 ogni 100mila abitanti, seconda tra le regioni, dietro l’Umbria, riferito al 2023), deve fare i conti con una quota non irrilevante di popolazione (tra il 5,2 e il 20,3%) che impiega ben oltre 30 minuti (il doppio di quell’83% di popolazione europea più fortunata che impiega solo 15 minuti) per raggiungere la struttura ospedaliera più vicina. Un percorso troppo lungo, soprattutto, in presenza di eventi critici.
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