Calabria

Sabato 19 Aprile 2025

“Ci attendiamo che la migrazione sanitaria possa ridursi”: in Regione il convegno sulla mobilità passiva

È una scelta del cittadino/paziente, prima ancora che un gravoso obbligo. Andarsi a curare “fuori” dalla Calabria può non essere necessario perché qui, nei presidi ospedalieri, ci sono medici e personale sanitario bravi e capaci. Potrebbe essere questa la sintesi migliore dell'evento svoltosi alla sala Oro della Cittadella regionale incentrato su “Curarsi in Calabria. L'importanza della comunicazione per ridurre la mobilità passiva”. In Calabria è presente tanta "Buona Sanità" e specifiche eccellenze sanitarie a livello nazionale. Gli ultimi dati fanno ben sperare, i report di Gimbe sulla sanità in Calabria, nel 2023, hanno registrato un miglioramento sui dati LEA. Eppure la nostra terra è tra le regioni italiane con il più alto tasso di mobilità sanitaria passiva. Il 25,75% dei residenti si sposta in altre regioni per ricevere cure mediche; un problema significativo causato dalla carenza di strutture e servizi locali, che spesso costringe le persone a spostarsi frequentemente verso i principali ospedali e centri di cura delle aree urbane. Ecco perché la comunicazione gioca un ruolo fondamentale nella riduzione di questa mobilità passiva, attraverso l'informazione corretta. I dottori Gianfranco Filippelli e Massimo Martino, che sono stati anche i responsabili scientifici del convegno, oltre che, rispettivamente, Direttore UOC di Oncologia Medica ASP di Cosenza Coordinatore ROCal e Direttore UOC di Ematologia e CTMO A.O. di Reggio Calabria, hanno introdotto e condotto i lavori della giornata. L'evento, organizzato dal provider Xenia di Francesca Mazza, è stato realizzato grazie al contributo incondizionato di “Gilead creating possible” ed ha visto la presenza di relatori importanti. Dalla “mobilità passiva in ambito sanitario e le sue conseguenze, sostenibilità e farmaci innovativi”, con il Dott. Ernesto Esposito Sub Commissario per il piano di rientro sanitario; alla “migrazione sanitaria: un fenomeno dalle enormi implicazioni sanitarie, economiche e sociali”, con il Dott. Nino Cartabellotta, Presidente Fondazione GIMBE. Francesco Mannarino, giornalista di Gazzetta del Sud, in rappresentanza del Circolo della Stampa “M.R. Sessa”, ha fatto una proposta di “alleanza” tra media e sanitari. Occorre scrivere, anche, notizie positive ed interventi riusciti per invertire la rotta. Presenti tantissimi operatori ed addetti ai lavori. Dal Dott. Franco Lucia, Dirigente Settore Assistenza Territoriale Regione Calabria al Dott. Lucia Di Furia, dirigente Settore assistenza territoriale Regione Calabria; dalla Dott.ssa Simona Carbone, Commissario Aou Dulbecco al Dott. Massimo Gentile (SIE), al Dott. Nino Iaria (CIPOMO), alla Dott.ssa Angela Piattelli, presidente nazionale Società italiana Psiconcologia (Sipo). Molto interessanti i messaggi della Dott.ssa Anna Maria Stanganelli, Garante della Salute Regione Calabria, della Dott.ssa Giusy Sembianza, Ail sezione Reggio Calabria-Vibo, del Dott. Salvatore Turano (AIOM) e della Dott.ssa Concetta Stanizzi, vice presidente nazionale Lilt. Il Dott. Gianfranco Filippelli ha definito il problema della migrazione sanitaria in Calabria come “un tema estremamente sentito e complesso. Ogni calabrese ha un parente che abita a Milano, Torino, Roma e quindi si è portati già dalla famiglia ad andare fuori. I migliori professionisti calabresi riempiono tutti gli ospedali d'Italia, quindi è ovvio che è difficile da contrastare da questo punto di vista. Però, come è stato detto, un quarto della popolazione residente in Calabria deve andare fuori: questo non è più possibile. E quindi in Calabria stiamo attuando, soprattutto per l'oncologia ma per tutta la sanità in particolare, delle situazioni che vadano a migliorare la presa in carico del paziente oncologico. Io coordino la rete oncologica calabrese e si sta facendo uno sforzo gigantesco da questo punto di vista: deve finire questo passaggio di un paziente che va in mille punti per prenotarsi una Tac, una Pet, un esame importante di stadiazione per chi purtroppo ha una diagnosi di tumore. Oggi – ha sottolineato Filippelli – stiamo lavorando per mettere fine a tutto ciò e quindi, di conseguenza, anche la migrazione sanitaria ci attendiamo possa ridursi. Si va fuori soprattutto per la chirurgia oncologica – ha rilevato il dottore Filippelli – che è un problema estremamente importante, e che in Calabria deve migliorare. Però, per quanto riguarda le cure mediche, l'oncologia ha fatto passi da gigante, un miracolo, perché quasi tutti i pazienti che prima facevano i trattamenti medici fuori regione oggi vengono presi in carico dalle nostre strutture”. Sotto il profilo ematologico il Dott. Massimo Martino ha dal canto suo evidenziato come in Calabria vi siano “tre grosse ematologie: una a Cosenza, una a Catanzaro e una a Reggio Calabria, dove abbiamo anche il centro trapianti. Oggi possiamo dire con fierezza che chi ha un problema ematologico può rimanere tranquillamente nella propria regione a curarsi con le migliori cure a disposizione. E' chiaro che per mantenere questi livelli innanzitutto è importante fare pubblicità di quello che si fa in positivo, perché purtroppo spesso le persone non conoscono le realtà e quindi dimostrare quello che si fa secondo me è una cosa molto importante: da questo punto di vista gli amministratori dovrebbero aiutarci. E poi è anche importante creare continuità con la scuola di specializzazione in ematologia che è stata da poco creata a Cosenza e che agisce in piena sinergia con l'ematologia di Catanzaro e Reggio Calabria: questo è il punto fondamentale per fare rimanere i ragazzi nel nostro territorio e dare una continuità a quello che stiamo facendo in questi anni”.  

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