
Sono scesi nuovamente in piazza i lavoratori del settore telecomunicazioni. E lo hanno fatto contestualmente a uno sciopero che si è svolto ieri in tutta la Calabria. Ancora una volta il motivo della forte protesta è stato il rinnovo del contratto nazionale, scaduto nel 2022 e rinnovato senza accordo con le principali sigle sindacali. Un contratto che, a detta dei lavoratori, non dà garanzie sul futuro, non riconosce un giusto compenso, e calpesta alcuni diritti, come quello della maternità.
Ieri mattina alle 10,30 contemporaneamente nei capoluoghi di provincia si sono svolti presidi. A Catanzaro e Cosenza di fronte alla sede di Confindustria, a Crotone nel piazzale della sede provinciale di Poste italiane, a Reggio Calabria di fronte alla sede Enel.
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