
Bene i 3,8 miliardi di euro per la Strada statale 106, lo stesso si dica per altri interventi infrastrutturali in programma in Calabria, anche se ancora molto resta da fare sul fronte Alta velocità ferroviaria o sugli ospedali, tanto per fare qualche esempio. Ma occorre compiere un salto di qualità che dia alla regione, e al Mezzogiorno tutto, una parità di dotazione infrastrutturale e consenta poi al sistema-Paese di sviluppare politiche omogenee. A partire da quelle relative al federalismo fiscale e guardando poi alla prospettiva dell’Autonomia differenziata che, certamente, non è tramontata pur dovendo fare i conti con i rigidi paletti costituzionali piantati dalla Consulta con la sentenza 192 del 2024.
In una parola, occorre una “perequazione” infrastrutturale. Vera. A sostenerlo è la Sezione Autonomie della Corte dei Conti che in una recente audizione in Commissione parlamentare - sullo stato di attuazione e sulle prospettive del federalismo fiscale - ha messo in chiaro alcuni aspetti di rilievo. Tra questi la necessità di stanziare risorse in misura congrua ai territori carenti, così da accrescerne la dotazione infrastrutturale. E non si tratta di una mera rivendicazione in favore di una regione arretrata.
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