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Piove poco e la neve è un miraggio: la crisi idrica aleggia sulla Calabria

I report di Arpacal e Legambiente confermano il cambiamento climatico in corso. I rubinetti a secco allarmano cittadini e agricoltori in vista dell’estate. Preoccupano le poche riserve di alcuni invasi come Menta e Alaco

Piove sempre di meno e di neve manco a parlarne. Gli effetti del cambiamento climatico si fanno sentire in maniera importante anche in Calabria. Alle porte c’è una stagione estiva che potrebbe far segnare altri record (negativi) e acuire una crisi idrica che già sta spaventando in queste ultime settimane. Cresce l’allarme tra la popolazione e pure tra gli agricoltori che hanno bisogno di acqua per irrigare le loro coltivazioni. Tra reti vetuste e perdite importanti, i calabresi stanno facendo i conti con rubinetti a secco perfino nella stagione invernale. Difficoltà che potrebbero acuirsi in maniera importante nel breve periodo con l’arrivo di primavera ed estate.

Il report di Arpacal sulle piogge

Il Centro funzionale multirischi dell’Arpacal ha recentemente stilato un rapporto sulle precipitazioni registrate in Calabria nel 2024. Le conclusioni tratte dagli estensori dello studio non sono molto incoraggianti. «Dall’analisi dei dati sintetici di anomalia - si legge nelle conclusioni - appare evidente che il 2024 è stato un anno particolarmente siccitoso e con temperature mediamente molto alte. Per tutte le stagioni del 2024 si è registrato un deficit di precipitazioni rilevante.

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