
"Leggiamo sul sito internet di un importante quotidiano nazionale una presunta notizia - ripresa da un evidentemente in questo periodo confuso leader di partito - che racconta di medici multati in Calabria ‘per aver prescritto su ricetta rossa analgesici ai pazienti’. Secondo quanto riportato questa sarebbe ‘la conseguenza del taglio del budget sanitario’". E' quanto si legge in una nota diffusa da Ernesto Esposito, sub commissario per il piano di rientro della sanità in Calabria in merito alla multa denunciata dal medico calabrese Angelo Broccolo.
"Ecco, per essere chiari, la ratio delle sanzioni comminate ai medici di base iperprescrittori - ovvero di coloro i quali prescrivono in maniera inappropriata determinati farmaci - è esattamente opposta rispetto a quella ventilata nell’articolo in questione. Le multe si fanno - in tutta Italia e da qualche tempo finalmente anche in Calabria - per tutelare da utilizzi distorti le risorse del servizio sanitario regionale. Spiegazione semplice per i meno esperti. Negli ultimi dieci anni la spesa farmaceutica è molto lievitata in tutto il Paese, e in questo scenario la Calabria è una delle Regioni che spende di più in Italia: evidenza più volte contestataci dai tavoli ministeriali che attenzionano da 15 anni la sanità calabrese.
La normativa nazionale - che un onorevole che siede in Parlamento dovrebbe conoscere - prevede che all’interno di ogni distretto sanitario delle Asp ci siano delle Commissioni ad hoc per la valutazione dell’appropriatezza prescrittiva dei medici di base. Commissioni che devono, dunque, controllare, grazie al monitoraggio delle ricette elettroniche, che non vengano prescritti farmaci in modo anomalo e poco trasparente.
Per la prima volta dopo tanti anni - grazie al lavoro di questa struttura commissariale - queste Commissioni adesso sono attive presso tutti i territori, funzionano e lavorano realmente anche in Calabria. Il fatto che eroghino sanzioni nei confronti di medici di base iperprescrittori - secondo quanto previsto dalla legge nazionale - è dunque una realtà virtuosa del lavoro fatto in questi anni. Un medico di base non può prescrivere in modo compulsivo e senza alcun controllo farmaci; chi contribuisce allo sperpero di denaro pubblico va sanzionato.
Forse in Calabria - conclude Esposito - questa notizia fa scalpore perché fino a qualche anno fa queste Commissioni di fatto non lavoravano. Adesso la musica è cambiata".
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