Incidenti sul lavoro, la strage continua: tre ragazzi calabresi morti nel giro di 40 giorni
3 gennaio 2025: Francesco Stella a Lamezia Terme (CZ) 25 gennaio 2025: Maicol Affatato a Mandatoriccio (CS) 14 febbraio 2025: Raffaele Sicari (di Vibo Valentia) a Siracusa Tre giovani vite spezzate, tre giovani calabresi morti mentre stavano lavorando. Tre giovani che stavano prestando la loro fatica e il loro sudore per portare il pane a casa. Nell'arco di 40 giorni la Calabria piange la morte di tre valorosi giovani: una vera e propria strage in questo nefasto inizio di 2025. Numeri che fanno rabbrividere, che dovrebbero far riflettere, che dovrebbero portare all'adozione di provvedimenti volti a contrastare questo fenomeno: la chiamano la strage silenziosa. E lo è davvero, perchè la politica è sorda e pensa a tutt'altro, i sindacati sono incapaci di andare oltre i comunicati stampa di solidarietà e di ammonimento. Tre stragi in quaranta giorni non possono essere il frutto solo della tragica fatalità. Francesco Stella è morto all'età di 38 anni, Maicol Affatato a soli 25, così come Raffaele Sicari a 26 anni. L'ultimo grido di dolore è quello proprio che arriva dalla Sicilia dove il giovane vibonese stava operando tre giorni fa: si trovava su un cestello quando il mezzo è stato urtato da un camione e il ragazzo è precipitato a terra riportando gravi lesioni: tre giorni di agonia in ospedale e poi la morte. I numeri continuano ad essere allarmanti e con questo andazzo l'inaccettabile conta è destinata a proseguire senza freni. Nel 2025 in un paese civile occorre uno scatto in avanti e cercare di individuare subito le cause garantendo risposte il più possibile esaustive a quella che sta diventando sempre più una strage di Stato.