Un tira e molla infinito. L’Alta velocità ferroviaria in Calabria è un “campo minato”, nel quale ogni passo rischia di diventare falso. Che manchino i fondi per arrivare fino a Reggio è ormai un dato acquisito e condiviso, ma su tutto il resto lo scontro politico porta centrodestra e centrosinistra su binari sempre più divergenti. Da un lato il bicchiere mezzo pieno, con i lavori «che procedono a pieno ritmo» e la sbandierata certezza che i fondi si troveranno «tutti» e «al momento debito»; dall’altro il bicchiere mezzo vuoto, con le pesanti incognite legate ai finanziamenti e il rischio che l’opera si fermi a Praia a Mare.
L’ultima novità – mentre in Calabria la polemica infuria e il Pd attende ancora la convocazione di una seduta ad hoc del Consiglio regionale – viene dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dove il sottosegretario con delega al coordinamento funzionale delle opere commissariate, Tullio Ferrante, ha incontrato il commissario straordinario dell’opera Lucio Menta.
«La nuova linea alta velocità/alta capacità Salerno-Reggio Calabria – assicura proprio Ferrante – è un’infrastruttura prioritaria, sulla quale è massima l’attenzione del Mit e mia in particolare. Seguo il dossier sin dall’inizio del mio mandato e, grazie anche all’impegno incessante di Rfi, l’opera procede spedita. Bando, dunque, ad infondati allarmismi: l’Av Salerno-Reggio Calabria rappresenta l’Italia che riparte e torna a investire sulle grandi opere, sullo sviluppo e sul Mezzogiorno come locomotiva del Paese». Nel merito, il sottosegretario forzista spiega di aver voluto incontrare l’ingegnere Menta, «la cui nomina è stata di recente formalizzata», per «augurargli buon lavoro e ribadire la volontà di proseguire con gli interventi nell’ottica della programmazione per singole fasi». E infatti, fa presente Ferrante, «il lotto 1A è interamente finanziato, i lavori sono in corso e sono già in cantiere le prime talpe».
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