«I criteri di valutazione sono gli stessi, come le procedure. Non capisco perché ripetere un concorso identico a pochi mesi dal precedente, lasciando a casa noi che abbiamo superato il primo, in molti casi con ottime valutazioni». Parla Angela, docente precaria cosentina, dando voce all’enorme gruppo degli aspiranti prof che sognava d’avercela fatta a raggiungere l’agognata cattedra superando la prima selezione finanziata dal Pnrr, invece è ancora appesa a contratti precari. Nonostante 90 punti su 100 allo scritto e addirittura il massimo all’orale, oltre ad avere molti titoli perché prima di d’indirizzarsi verso la scuola quale prof di Sostegno, che è stata una scelta, ha fatto molto altro. Amareggiata più che arrabbiata, e ormai sfiduciata, Angela stavolta non ha fatto domanda entro il 30 dicembre per partecipare a questo secondo bando. Continuerà a lavorare con gli incarichi annuali ed eventuali supplenze brevi, ma almeno «non toglierò tempo alla famiglia e a me stessa per prepararsi a un concorso che rischia d’essere un altro buco nell’acqua. Senza considerare le spese, poiché per sostenere l’orale sono dovuta andare due giorni in Sicilia, con costi non minimi», sigilla la prof.
Le cattedre disponibili
A fronte d’un mare di concorrenti (ancora non ci sono dati ufficiali), per il Sostegno in questo iter Pnrr in Calabria ci sono solo 4 disponibilità nella scuola dell’Infanzia, con una cattedra riservata a quanti hanno almeno tre anni di insegnamento. Sempre per i docenti di Sostegno, 7 posti (2 dei quali ai triennalisti) in palio alla Primaria, 4 (1 ai triennalisti) alle Medie e 3 alle Superiori. Per il Posto comune, invece, 24 cattedre nell’Infanzia (7 per i prof con tre anni di servizio) e 39 alla Primaria (11 riservate). Più complicato il calcolo di Medie e Superiori poiché le cattedre sono divise per le varie classi di concorso.
Monta la protesta
Quindi speranze poche o nulle anche perché, a differenza della prima selezione Pnrr, in questa seconda saranno ammessi all’orale solo un numero di candidati pari tre volte le cattedre messe a bando e a condizione che il candidato consegua il punteggio minimo di 70 punti. Quindi le cose si complicano. E molto. Ormai da mesi i promossi-ma non-abbastanza del primo concorsone, quanti cioè hanno superato sia lo scritto che l’orale ma non piazzandosi nelle posizioni utili all’assunzione in base ai posti messi a bando, protestano in tutte le salse. Non solo sui social, dove hanno creato gruppi ad hoc, ma anche a livello politico e istituzionale. Al loro fianco i sindacati. In autunno la segreteria provinciale della Flc Cgil cosentina ha guidato la creazione d’un movimento degli idonei. «No» a nuovi concorsi senza prima la loro assunzione chiedono pure il segretario regionale della Uil Scuola Andrea Codispoti e il leader cosentino della Cisl Scuola Enzo Groccia, che rilancia l’idea del doppio canale per le immissioni in ruolo (metà concorso e metà prima fascia Gps) oltre alla possibilità di creare una graduatoria di quanti hanno superato o supereranno sia scritto e orale di primo e secondo concorso Pnrr, in modo da assumerli progressivamente negli anni al di là delle cattedre messe a bando in queste selezioni.
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