Una Calabria sempre fragile e che a ogni intemperia meteorologica, e non solo, si sgretola. Il dissesto idrogeologico è una piaga che affligge tutto il territorio calabrese ormai da anni. Nel tempo erano state abbandonate le politiche di tutela del suolo con gravissime conseguenze. Movimenti franosi, corsi d’acqua non regimentati, smottamenti, caduta di massi sulle strade che hanno obbligato più volte la chiusura.
Adesso, però, le cose sembrano essere cambiate e il soggetto attuatore nominato dal commissario straordinario di governo contro il dissesto idrogeologico che in Calabria è il presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto, ha certificato un deciso cambio di rotta. Giuseppe Nardi ha messo nero su bianco i numeri di questo bilancio relativo al 2024 che «ci ha consentito di ottenere risultati più che soddisfacenti grazie ad un’azione amministrativa efficace, efficiente e, evidentemente, frutto di un prezioso lavoro di squadra. Siamo stati in grado di “mettere a terra” una quantità significativa di risorse per una spesa pari a circa 36 milioni di euro che pone la Struttura Commissariale ai primi posti, se non al primo, su scala nazionale» ha argomentato Nardi.
Una somma, questa, che ha consentito di approvare e mandare a gara molteplici interventi in tutte le province calabresi con il fine di mitigare o cancellare il rischio dissesto che tantissimi danni ha causato nel corso del tempo al territorio calabrese, divenuto sempre più fragile.
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