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La città di Vibo “soffocata” dal nodo dell’evasione

I contribuenti puntuali sono appena il 43%. L’assessora al bilancio Puntillo mette in guardia sui rischi in caso di tagli ai trasferimenti

Chi paga? Pantalone. E la città chi la potrà salvare? Nessuno statista, nessun grande economista venuto da “lassù”: la salverà solo... Pantalone. Non servirebbe scomodare la commedia dell’arte per capire che i cittadini vibonesi, o meglio quei pochi che contribuiscono ad implementare le entrate del Comune, saranno sempre più vessati dalle tasse. E se è vero che la politica ha appena dato un significativo segnale di riduzione dei propri stipendi che complessivamente tocca quota 30% dopo il provvedimento del sindaco Enzo Romeo che si ripercuoterà a cascata su giunta e consiglio (salvo qualche improbabile ricorso al Tar), risulta altrettanto innegabile che i numeri restano impietosi.
E non fa nulla per addolcirli, nella sua relazione di fine anno, trattando con con chiarezza la specifica materia, l’assessora al Bilancio Pina Puntillo: «Se facciamo una media delle più significative aliquote – spiega la docente Unical chiamata dal primo cittadino a ricoprire il delicato incarico in un Comune sistematicamente a rischio default – la media di coloro i quali versano i tributi è del 43%». Ciò significa che, complessivamente, più di un cittadino su due e, nella fattispecie, 5.7 contribuenti su dieci non versano il dovuto.

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