Si è aperto oggi davanti al Tribunale di Genova il processo contro Paola Castellaro, professoressa ed ex attivista del Movimento 5 Stelle, accusata di diffamazione aggravata per un post sui social in cui, alla morte della presidente della Regione Calabria Jole Santelli, esultò con parole che scatenarono un’ondata di indignazione collettiva.
La docente, che all’epoca dei fatti insegnava in una scuola di Genova, ha espresso oggi le sue scuse tramite il proprio legale, l’avvocato Sabrina Rondinelli del foro di Catanzaro, che si è costituita parte civile per conto delle sorelle della presidente, Paola e Roberta Santelli. Tuttavia, le scuse non sono state accettate: il legale delle sorelle Santelli ha ribadito la gravità di quelle affermazioni, che non solo colpirono duramente la memoria della defunta, ma suscitarono anche forte indignazione nell’opinione pubblica e tra i genitori degli alunni della scuola in cui la Castellaro insegnava.
Il post, pubblicato nell’ottobre del 2020 subito dopo la scomparsa della presidente Santelli a causa di una grave malattia, era stato duramente condannato da esponenti politici di ogni schieramento e aveva avuto pesanti ripercussioni sulla docente, travolta dalle critiche per un comportamento giudicato incompatibile con il suo ruolo educativo.
Nel corso del procedimento, che ha registrato una grande attenzione mediatica, la difesa della Castellaro ha cercato di attenuare le responsabilità della docente, sottolineando il contesto di un’azione dettata da un momento di impulsività. Tuttavia, l'accusa ha posto l’accento sull’impatto devastante di quelle parole, che non possono essere giustificate come un semplice errore di giudizio.
La prossima udienza è stata fissata nelle prossime settimane, mentre il caso continua a sollevare interrogativi sul ruolo dei social media e sulla responsabilità personale di chi riveste incarichi pubblici o educativi.
Caricamento commenti
Commenta la notizia