È la Calabria a pagare il maggiore dazio dalla resa dei conti consumatasi in maggioranza a Palazzo Madama. Succede tutto quando la Lega - dopo aver incassato il “no” di Forza Italia alla riduzione del canone Rai - si astiene sull’emendamento al decreto fiscale proposto dal forzista Claudio Lotito e finalizzato ad offrire uno “scudo” sulle responsabilità sulla mancata approvazione dei bilanci pregressi al 2022 di Aziende sanitarie ed ospedaliere. L’astensione del Carroccio, che in Senato equivale ad un voto contrario, dopo che il governo si era rimesso al parere della commissione Bilancio, è decisivo per mandare sotto la maggioranza e fermare il progetto azzurro cui guardava con molto interesse il governatore calabrese Roberto Occhiuto. La norma così come era stata congegnata dai promotori avrebbe permesso l’approvazione, in tempi relativamente rapidi, dei bilanci prima del 2022 e offerto una freccia ulteriore nell’arco della Regione per chiedere a Roma l’uscita dal commissariamento della sanità. Nell’emendamento, respinto, si prevedeva che «in prosecuzione dell'attività di circolarizzazione e dell’adozione dei conti degli anni pregressi al 2022 avviene nel rispetto dei principi di cui all'allegato 1 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, in quanto esigibili con riferimento alla situazione aziendale conoscibile al momento dell'adozione o approvazione degli stessi. Ai sensi di quanto previsto dal secondo periodo, nell'esercizio delle predette attività di adozione e approvazione dei bilanci, ai fini della configurabilità di eventuali profili di responsabilità sul piano amministrativo e contabile rilevano le sole condotte poste in essere con dolo».