Sull’aumento del numero di aggressioni al personale ferroviario, recentemente oggetto di un report elaborato da Uil e Uil Trasporti Calabria, sono intervenuti anche le organizzazioni sindacali Fit Cisl e della Filt Cgil Calabria.
«L’escalation del fenomeno delle aggressioni al personale della mobilità – afferma Vincenzo Fausto Pagnotta, segretario generale della Fit Cisl Calabria – è oggetto di attenzione costante da parte della nostra federazione. Anche nella nostra regione, nostro malgrado, si sono registrati e si verificano questi episodi di violenza ai danni degli operatori di front-line, che riteniamo ingiustificabili e intollerabili. Non è accettabile che le lavoratrici e i lavoratori, sul proprio luogo di lavoro, vadano incontro a rischi e potenziali pericoli per la propria incolumità fisica. Occorre mettere in campo una strategia condivisa che coinvolga, insieme alle organizzazioni sindacali, istituzioni e aziende di trasporto, poiché ciascuno degli attori interessati può e deve fare la sua parte».
Poi, Pagnotta si sofferma sulle misure anti-aggressione, evidenziando che, seppur diversi passi in avanti sono stati fatti, il percorso è ancora lungo: «Il primo importante tassello dell’azione di prevenzione e contrasto è rendere operativi i due protocolli per la sicurezza nel trasporto ferroviario e nel Tpl, sottoscritti nel 2022. Il tavolo di confronto per la loro applicazione è partito recentemente al Mit. Ci auguriamo che si giunga a una rapida conclusione». Infine, aggiunge: «Non è più rinviabile un intervento rapido ed efficace, che dal contesto generale si estenda fino a coinvolgere le realtà territoriali. Con tale finalità, la Fit Cisl Calabria si renderà promotrice, unitariamente alle altre organizzazioni sindacali, di attivare un confronto per la definizione di un protocollo specifico da adottare a livello regionale».
Che la situazione sia stata sottovalutata troppe volte, lo afferma a chiare lettere il segretario generale della Filt Cgil Calabria, Salvatore Larocca: «Più volte abbiamo scritto note alle Prefetture e alla dirigenza di Trenitalia – dichiara – evidenziando l’inadeguatezza delle misure e richiedendo incontri specifici. Siamo stati convocati da Trenitalia, ma non dalle Prefetture.
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