Il Governo rassicura a Montecitorio con il ministro Luca Ciriani, ma la rimodulazione del Pnrr, a fari spenti, procede. La revisione tecnica è definita «inevitabile» a causa dei ritardi accumulati su alcune misure anche se il saldo finale non cambierà: l’Italia si impegna a spendere tutti i 194,4 miliardi del suo Piano, così come assicurato a Bruxelles dal ministro (ormai prossimo a lasciare Roma) Raffaele Fitto. La task force della Struttura di missione, a Palazzo Chigi, per tale motivo prosegue nel lavoro di confronto con i tecnici dei vari dicasteri per definire i dettagli.
A rischio, però, c’è il definanziamento di alcuni lotti dell’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria, opera molto attesa eppure ancora evanescente al di qua del Pollino. Non solo non esistono certezze sul tracciato, ma nemmeno i tempi lasciano ben sperare. Così, con la deadline del Pnrr fissata al 2026, si sta seriamente valutando di spostare le risorse inizialmente stanziate su altri progetti in fase di realizzazione più avanzata. La regola generale, infatti, prevede un rimescolamento all’interno dello stesso ambito. Tuttavia, non sono escluse eccezioni.
Le preoccupazioni, in ogni caso, crescono. Qualche giorno fa il deputato siciliano di Italia Viva, Davide Faraone, le ha messe nero su bianco durante il question time alla Camera. Ricevendo, appunto, dal ministro Ciriani generiche rassicurazioni: «Il Governo non prevede di richiedere alcun taglio delle misure Pnrr, ma sta ponendo in essere tutte le iniziative necessarie per mantenere inalterata l'ambizione del programma di riforme e investimenti strategici per l'Italia previsti dal Piano e per assicurare il rispetto di tutte le scadenze. Questo Paese è al primo posto in Europa per numero di obiettivi conseguiti e di rate richieste, per investimenti realizzati e per importo complessivo ricevuto». Rassicurazioni ritenute non sufficienti dallo stesso Faraone. «Quando spostate, ad esempio, sui Fondi di sviluppo e coesione opere che dovevano essere realizzate con i fondi del Pnrr, avete sottratto risorse ad altre opere che con i fondi sviluppo e coesione avremmo finanziato. Mi riferisco alla Salerno-Reggio Calabria, per tanti anni ferma, e ora si parla anche di tagli in quella direzione».
I ritardi cambiano volto al Pnrr, così in Calabria l’Alta velocità si “allontana”
Il ministro Ciriani assicura: «Non ci saranno tagli alle misure previste». Faraone (IV): «Si spostano le opere su altre fonti di finanziamento»
Caricamento commenti
Commenta la notizia