Smantellata un'associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, con soggetti coinvolti in una serie di episodi di importazione, trasporto e cessione di sostanza stupefacente.
L'ordinanza, eseguita dai Finanzieri del Comando Provinciale di Pisa, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata e la Stazione Navale di Livorno, ha riguardato 23 persone residenti in Toscana, Calabria, Lazio, Puglia, Campania, Lombardia, Veneto, Liguria ed all'estero Albania, Francia, Spagna e Romania.
Le attività investigative hanno permesso di scoprire, mediante l 'utilizzo di articolate attività anche di natura tecnica, un ampio contesto criminale dedito all'importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sudamerica, inviati da un'autonoma struttura criminale dislocata in Ecuador ed operante tra quel Paese e la Colombia, dove il narcotico veniva acquistato e successivamente importato in Italia attraverso il porto di Livorno.
Sono 23 i soggetti destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, 6 quelli per i quali è stata disposta la misura degli arresti domiciliari e uno per il quale è stato disposto l'obbligo di firma. Gli indagati, di nazionalità italiana, albanese, rumena ed ucraina, sono stati ritenuti a vario titolo componenti un'associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, con carattere transnazionale.
Si tratta di persone già coinvolte in fatti di criminalità organizzata, italiana ed albanese. Nel corso delle indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pisa e dallo S.C.I.C.O, sono stati accertati rapporti criminali per la fornitura di sostanza stupefacente tra esponenti della criminalità organizzata italiana ('ndrangheta, camorra) e il sodalizio criminale albanese accertato, operante tra Italia, ma con ramificazioni in Belgio, Albania, Francia, Germania, Ecuador e Colombia.
I carichi di droga venivano inviati dal Sudamerica in Europa in containers presso porti italiani (Livorno, Genova e Savona) e di altri Paesi europei (quali Barcellona, Anversa, Rotterdam e San Pietroburgo ). I containers venivano stoccati nei porti di arrivo, dove apposite squadre di recupero provvedevano al prelievo del narcotico ed alla loro esfiltrazione dalle aree portuali, per poi essere messi a disposizione delle compagini criminali. Per agevolare le operazioni di individuazione e recupero della cocaina, il sodalizio criminale utilizzava dispositivi di radiolocalizzazione, mentre la sostanza veniva occultata ali' interno dei contenitori aventi carico di copertura frutta esotica o nelle intercapedini ricavate per lo scopo. L'attività di indagine ha consentito di sequestrare oltre 2 tonnellate di cocaina, 45 kg di hashish, 20 kg di marijuana - che avrebbero fruttato circa 70 milioni di euro alla consorteria criminale - e di trarre in arresto, in flagranza di reato, altri tre responsabili.
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