L’Alta velocità, la ferrovia jonica, la Statale 106, l’autostrada Salerno-Reggio, gli aeroporti. E poi il rigassificatore, la piastra del freddo nell’area di Gioia Tauro, il termovalorizzatore, gli investimenti nella Zes. È sulle infrastrutture – con vista sul Ponte sullo Stretto – che si scrivono il futuro della Calabria e dell’impegno di governo del centrodestra, alla guida del Paese così come della Regione. Se n’è parlato ieri al “Cilea” e se ne continuerà a discutere ogni giorno, nell’altalena delle polemiche politiche e dei progetti che stentano a “decollare”. Perché anche - o forse soprattutto - da una Calabria collegata degnamente col resto del mondo dipendono gli sviluppi di scacchieri economici sempre più zeppi d’incognite globali. Sul Ponte si è detto e scritto di tutto: di fatto i prossimi mesi saranno decisivi. Così come lo saranno per l’Alta velocità ferroviaria, ancora invischiata nel pantano della scelta del tracciato tra la dorsale tirrenica e il percorso interno nel Cosentino. Sul tema, l’ultimo avviso ai naviganti - tanto per rendere l’idea di quanto ancora ci sia da lavorare - è stato del sindacato Orsa: «Nonostante le assicurazioni pervenute a più riprese da parte di fonti ministeriali, più segnatamente da parte del ministro Salvini, da alcuni territori si continua a pressare affinché il tracciato della linea ferrata, ossia l’itinerario litoraneo, quello da anni da noi sostenuto, assuma un’altra proiezione, quella che da Praia si proietta a Tarsia, da qui verso Cosenza per poi riscendere a Lamezia Terme e quindi Reggio Calabria». Tutto ciò mentre sui lotti più a sud, quelli cioè fino a Reggio, c’è il silenzio più assoluto. E a proposito di progetti che ancora mancano del tutto, irrompe il caso della “106”: se ne terzo macrolotto (dall’innesto con a Statale 534 fino a Roseto Capo Spulico) affidato a Webuild si lavora a pieno regime, solo lo scorso 19 settembre il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha annunciato «l’avvio delle attività di progettazione per la riqualificazione nel tratto che va da Reggio Calabria a Catanzaro Lido». L’impegno, almeno a parole, sembra esserci. Ma è il momento di correre davvero. E non solo dalle parti di Anas.