L’intesa, almeno verbale, sulle indennità destinate agli operatori dei Pronto soccorso c’è, ma non soddisfa pienamente tutti. Prova ne sono i commenti abbastanza contenuti nei toni espressi dai rappresentanti di Cgil, Cisl e, soprattutto, Uil. Con il segretario della categoria Uil Fpl, Walter Bloise, che dice senza mezzi termini: «Noi siamo contrari».
Tuttavia un passo in avanti è stato compiuto al termine dell’ennesima trattativa “fiume” tra Regione e rappresentanti dei lavoratori. Attraverso l’applicazione di un nuovo metodo di calcolo - valido per gli anni 2022 e 2023 - l’emolumento per i dipendenti non rientranti nel comparto della dirigenza sanitaria passerà da 66 a 88,85 euro mensili. Si è proceduto infatti con le distribuzione delle risorse stanziate dal Governo (1. 153. 596 euro) ai 1.635 operatori impegnati nelle aree di emergenza urgenza e in ragione dell’effettiva presenza in servizio del personale. L’accordo adesso dovrà essere nero su bianco e firmato dai rappresentanti di Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Nursing Up, Nursind e Fials. Dopodiché toccherà al dipartimento Salute condensare tutto in un decreto da trasmettere alle varie Asp e Ao che dovranno procedere alla liquidazione delle indennità.
Non c’è accordo, invece, per la ripartizione delle somme provenienti da Roma e destinate ad incentivare il personale attraverso l’aumento degli importi per le prestazioni aggiuntive.
Indennità per il Pronto soccorso in Calabria: l’intesa c’è, ma non soddisfa tutti
L'emolumento per i dipendenti non rientranti nel comparto della dirigenza sanitaria passerà da 66 a 88,85 euro mensili
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