Processo Athena: i rapporti tra i cassanesi, i cosentini e i rosarnesi e gli accordi tra i clan nella gestione del traffico di droga in gran parte della Calabria saranno al centro dell’ultima parte della requisitoria dei pm antimafia della Dda di Catanzaro prevista nell’udienza di stamattina a Catanzaro. Per conoscere le richieste di condanna formulate dalla pubblica accusa per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato, invece, ci vorrà poco prima di Natale. Si terrà oggi, infatti, la nuova udienza del processo Athena, la maxinchiesta anti-’ndrangheta che aveva svelato gli interessi della supercosca degli Zingari – consorziata con quella dei Forastefano – su molte imprese, prevalentemente agricole e turistiche, della Sibaritide riferite al periodo 2018-2020.
L'operazione era scattata all’alba del 30 giugno dello scorso anno impiegando centinaia tra Carabinieri del Nucleo Investigativo reparto Operativo - Comando Provinciale di Cosenza, Polizia di Stato con il personale delle Squadre Mobili di Cosenza e Catanzaro e del Servizio centrale Operativo di Roma, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, diretta dall’allora procuratore Nicola Gratteri.
Nel corso dell’ultima udienza di lunedì 7, sempre dal lavoro dei pm, era emerso chiaramente come la supercosca Abbruzzese-Forastefano controllasse la piana di Sibari. Il pubblico ministero Alessandro Riello aveva ripercorso passo dopo passo il lavoro dei carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza svolto nel corso dell’inchiesta, soffermandosi sulle posizioni apicali del procedimento penale, nel corso del quale l’ufficio direttivo di Catanzaro contesta anche il reato di narcotraffico e varie estorsioni e tentate estorsioni.
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