Criminalità in curva, il tentato omicidio dell'ultrà milanista Anghinelli per una questione di supremazia
Nel 2019, a Milano, si verificò un tentato omicidio ai danni dell'ultrà milanista Enzo Anghinelli, per il quale è stato recentemente disposto il fermo di Daniele Cataldo, considerato uomo di fiducia di Luca Lucci, capo degli ultras della Curva Sud. Anche Lucci è indagato per lo stesso crimine. Questo episodio si inserisce in una serie di atti violenti legati alla Curva Sud, che, sotto la guida di Lucci, ha consolidato la propria supremazia nel 2016 con l'allontanamento dei Commandos Tigrè, un gruppo che, pur essendo conforme alla mentalità ultras, non era strutturato per difendersi da aggressioni premeditate tra tifosi della stessa squadra. I pubblici ministeri Paolo Storari e Leonardo Lesti, nel decreto di fermo eseguito dalle indagini della Squadra mobile milanese, hanno accusato Lucci, Cataldo e altre otto persone, tra cui Christian Rosiello (noto come bodyguard di Fedez, ma non indagato), di associazione per delinquere, coinvolti in diverse aggressioni, tra cui il tentato omicidio di Anghinelli, attribuito specificamente a Cataldo e Lucci. Anghinelli era già stato aggredito anche nel luglio precedente. Il movente del tentato omicidio sembra essere legato a un conflitto interno tra gruppi ultras del Milan, in particolare con i Black Devil, guidati da Domenico Vottari, legato ad Anghinelli. Secondo i magistrati, il progetto teorico di questo scontro sarebbe stato quello di rovesciare la leadership di Lucci nella Curva Sud e sostituirla con nuovi gruppi egemoni, come i Black Devil e i Commandos Tigrè, di cui faceva parte anche Giancarlo Lombardi, detto "Sandokan".