Calabria

Venerdì 29 Novembre 2024

Zes unica, quegli ostacoli sul cammino della Calabria

Il passo indietro di Baker Hughes dall’investimento sul porto di Corigliano-Rossano potrebbe avere degli effetti a cascata ancora tutti da valutare, soprattutto sul ruolo della Calabria all’interno della Zes unica Mezzogiorno. Guardando al di là della bontà o meno delle scelte politiche compiute, e in particolare delle polemiche scaturite, ci sono alcuni possibili effetti sui quali appare opportuna l’apertura di una riflessione nelle sedi politiche, quella sugli effetti reputazionali per questa regione. Uno scenario che comporterà, d’ora innanzi, azioni volte a limitare il più possibile i potenziali danni per il futuro.

La decisione

Osservare la vicenda come se fosse una semplice operazione aritmetica porta a prendere atto del venire meno di un investimento da 60 milioni di euro e dei possibili moltiplicatori sul territorio. A monte della decisione l’azienda ha posto «l’atto di ricorso che è stato notificato alla nostra azienda e ad altri enti lo scorso giugno», spingendola a «prendere atto che non sussistono più le condizioni temporali per realizzare il progetto». In una Zona economica speciale che include le otto regioni della parte più fragile d’Italia, il Sud, ciascun territorio tenderà a mostrarsi come il più appetibile per attirare gli investimenti più importanti. Una sorta di “concorrenza interna” nella quale quelle regioni che partono da posizioni migliori finiscono per essere ovviamente più avvantaggiate rispetto alle altre. Un quadro ancora fragile La Calabria non figura tra queste: il tessuto produttivo esistente, pur coraggioso e determinato, sconta le fragilità economiche complessive del territorio. L’aspetto demografico non offre consolazioni. Le infrastrutture non sono ancora in grado di veicolare adeguatamente le risorse esistenti - prodotti, servizi, competenze - verso i principali e distanti mercati nazionali e, ancor più, internazionali. I servizi ad ampio spettro necessitano ancora di importanti upgrade. Fase di transizione Mettendosi nei panni di un investitore la domanda, lecita, sarebbe: perché collocare un investimento proprio in Calabria? È a questo punto che la componente politico-istituzionale, a ogni livello, dovrà mostrarsi all’altezza, costruendo un’immagine della regione che aiuti a superare questa fase. Non a caso nei giorni scorsi lo stesso presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, aveva detto a chiare lettere delle necessità di «evitare il rischio che tanti altri che già guardavano alla Calabria come a un’opportunità di investimento favorevole, rivalutino negativamente l’ipotesi».

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