Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

'Ndrangheta a San Siro, l’investimento in Sardegna e il “fido” vibonese

Altri risvolti dell’inchiesta: un uomo legato alle ‘ndrine di Soriano sorvegliava sugli affari dei Bellocco a Porto Cervo. Sotto i riflettori ci sono un bonifico da 40mila euro e la gestione di un lido

L’investimento non è, evidentemente, di quelli alla luce del sole. Alla base vi sarebbe un bonifico da 40mila euro versato, attraverso un prestanome, ad Antonio Bellocco e Andrea Beretta, i due “soci” nei presunti affari illeciti all’ombra della curva Nord di San Siro, un business finito con l’omicidio del primo per mano del secondo. Al centro di uno dei capi d’accusa contestati nell’inchiesta milanese che ha portato a un’ordinanza di custodia in carcere per lo stesso Beretta e, tra gli altri, per un altro leader degli ultras dell’Inter, Marco Ferdico, c’è la gestione di un’attività balneare in Sardegna, a Porto Cervo.

Non un lido qualunque, ma un posto ritenuto «una miniera» dallo stesso Bellocco. L’accusa contestata è di trasferimento fraudolento di valori con l’aggravante mafiosa e il giudice per le indagini preliminari di Milano ha ritenuto la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per Beretta e Cristian Ferrario, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Gli inquirenti seguono la vicenda a partire da un incontro avvenuto nel giugno del 2023 nel bar di Beretta tra Bellocco e un uomo che gli rappresenta un problema: un suo amico ha investito dei soldi in un lido in Sardegna ma ha subito atti intimidatori da soggetti che graviterebbero attorno alla curva Nord. Pochi giorni dopo Bellocco fa capire a Ferdico di aver fiutato l’affare: «Mi senti a me? A livello di lidi... senza offesa… io abito sul mare... ma hai capito che posto è là... forse non vi siete resi conto... è una miniera...». La mattina successiva Bellocco va a Linate a prelevare proprio l’uomo che ha avuto “problemi” in Sardegna e tra i due c’è una conversazione che, secondo gli inquirenti, attesterebbe «in primis, la consegna, a titolo di regalia, di un orologio Rolex e, secondariamente, la presenza di un uomo della famiglia Bellocco, per la protezione in territorio sardo». Si tratterebbe di un «fedelissimo» del rampollo del clan di Rosarno che, pur non avendo pregiudizi penali, viene ritenuto «legato alla ‘ndrangheta di Soriano Calabro», paese del Vibonese.

Digital Edition
Dalla Gazzetta del Sud in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale

Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Leggi l’edizione digitale
Edizione Digitale

Caricamento commenti

Commenta la notizia