La Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi presentati dell’imprenditore Domenico Morello e dell’operaio Pietro Denise, condannati in appello a dieci anni il primo e a 6 anni e otto mesi il secondo nell’ambito del procedimento scaturito dall’indagine «Perfido», sulle infiltrazioni della 'Ndrangheta nel settore del porfido in Trentino. Lo riporta la stampa locale.
Gli avvocati dei due imputati avevano insistito sull'estraneità dei loro assistiti nei confronti delle accuse mosse dalla Procura, in particolare in relazione all’associazione a delinquere di tipo mafioso. La Sesta sezione della Corte ha tuttavia rigettato le memorie difensive, confermando la condanna in secondo grado. Le motivazioni verranno depositate nelle prossime settimane. Lo scorso maggio, la Cassazione aveva respinto anche il ricorso presentato da Saverio Arfuso, condannato a otto anni e dieci in giudizio abbreviato.
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