“Il futuro del nostro Sud rappresenta la vera sfida da affrontare nei prossimi anni”. Ne è convinto Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal, meridionale doc (è calabrese) secondo cui oltre agli investimenti legati al Pnrr e al Repower EU, bisognerebbe sfruttare al massimo la ZES unica per l’intero Mezzogiorno, istituita dal 1 gennaio 2024, che consente, per un triennio, di beneficare di vantaggi sia burocratici che fiscali per le Imprese che effettueranno investimenti al Sud”.
Si tratta della zona economica speciale più vasta d’Europa, che comprende le 8 regioni più meridionali d’Italia (isole comprese) in cui sarà possibile promuovere la crescita delle attività industriali, delle esportazioni e la creazione di posti di lavoro, a condizioni particolarmente agevolate. Per Cavallaro “è fondamentale legare gli investimenti nella ZES unica italiana alle grandi potenzialità che quel territorio riveste in relazione alla possibilità di diventare un vero e proprio Hub del Mediterraneo, zona di interscambio per i commerci non solo tra tutto ciò che sta a nord e sud (Europa e Africa), ma anche per il commercio internazionale con l’oriente. Se ci pensiamo bene - aggiunge - si tratta di recuperare l’idea, che in fondo è millenaria, che ha legato le fortune della nostra Penisola a quella che possiamo definire l’Economia del Mare e che si fonda non solo sull’asse del Mediterraneo, ma anche sulla rinnovata opportunità di rivitalizzare la cosi detta ‘via della seta’ con la Cina e l’Oriente più estremo”. Un’occasione importante per il segretario generale del più importante sindacato autonomo d’Italia, che necessita, tuttavia, di interventi integrativi: “Da meridionale doc - sottolinea - dico che non bisogna avere facili entusiasmi e che serve il massimo impegno da parte di tutti. Si tratta di un disegno certamente ambizioso e di non facile realizzazione; tuttavia, forse per la prima volta nella travagliata storia del nostro Sud, è più che mai concreta la possibilità di tentarne il rilancio, approfittando di questa sorta di ‘allineamento astrale’ che si potrebbe realizzare se sapremo sfruttare al meglio le condizioni assolutamente eccezionali sopra descritte. Sotto questo profilo, al di là della ZES unica che, come detto, comunque è già realtà e rappresenta il banco di prova più immediato da affrontare, probabilmente la priorità più impellente rimane, in tutto questo contesto, il potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria e non solo in relazione alla prospettiva legata al Ponte sullo Stretto. Un sistema ferroviario efficiente rappresenta, infatti, l’elemento di base per rendere il Mezzogiorno realmente competitivo dal punto di vista industriale e turistico. Solo con treni all’avanguardia, secondo gli standard europei, - conclude Cavallaro - sarà possibile movimentare viaggiatori e merci in modo realmente concorrenziale, affrontando in modo serio, per quanto riguarda le merci, la concorrenza delle rotte marittime mirate sui porti del nord Europa”.
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