«Oltre 600 persone provenienti da tutta Italia alla messa in ricordo di Antonio Bellocco che si è celebrata sabato a San Ferdinando alle 19 nella chiesa Madre situata in pieno centro del paese della Piana». Lo rende noto il giornalista e massmediologo Klaus Davi, che ha assistito alla cerimonia dopo essersi precipitatosi da Milano appena saputo che ci sarebbe stato quest’evento in memoria del 36enne nel direttivo della curva dell’Inter, ucciso una settimana fa a Cernusco sul Naviglio, nel Milanese, dal capo ultrà Andrea Beretta, ora in carcere ad Opera.
«Chiesa gremita all'inverosimile per ascoltare le parole del sacerdote don Domenico Rizzi. Boom tra i giovanissimi visto che un terzo dei presenti aveva meno di 25 anni. Tutto – ricostruisce ancora Klaus Davi – si è svolto in modo molto sobrio e la famiglia Bellocco al completo occupava le prime file della chiesa». Continua il giornalista: «“Siamo venuti perché Antonio era uno di noi”, hanno dichiarato numerosi partecipanti intervistati fuori dalla chiesa. “Qui era benvoluto da tutti e se fosse stato un ragazzo del Nord non sarebbe stato descritto come hanno fatto i giornali”. Nei primi banchi al completo fratelli e parenti stretti del giovane erede della famiglia Bellocco. È stato un evento culturale, antropologico, non lo descriverei altrimenti. Escludo che la gente sia venuta perché costretta», commenta Davi il quale non contesta la funzione, «ci mancherebbe, è un momento molto doloroso per la famiglia», ma è rimasto colpito dalla folla accorsa per ricordare il giovane Bellocco: «Non critico assolutamente la funzione, ma per lo Stato è stato un ko. Siamo nel 2024 e l’antimafia è vissuta come lontana, culturalmente non ha inciso, si è visto plasticamente».
«Durante l’omelia il parroco ha citato esplicitamente gli Ebrei come popolo della forza, contrapponendolo a Gesù e al “popolo della Misericordia e della Croce”», conclude Davi annunciando che pubblicherà integralmente l'intervento di don Domenico.
Klaus Davi: «Oltre 600 persone alla messa in suffragio di Bellocco a Rosarno»
Il 36enne dell’omonima famiglia di ‘ndrangheta ucciso una settimana fa a Cernusco sul Naviglio e commemorato a San Ferdinando
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