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Il Paolano pacificamente invaso da centinaia di argentini

Una nuova ondata albiceleste è giunta in questi mesi sul litorale costiero del Tirreno cosentino. È stata un’invasione dolce che si è quasi confusa e fusa con la popolazione locale. Una marea, in prevalenza di giovani, che scappa dalla crisi in cui è piombata l’Argentina ed è alla ricerca di una vita e un futuro migliore. Con loro portano una valigia carica di sogni e speranze. Nei piccoli comuni della costa fanno di tutto pur di pagarsi soggiorno e permanenza. Ci sono cuochi, pasticcieri, barbieri e camerieri. Ma anche medici e laureati. Ci sono tanti giovani che si affacciano al lavoro per la prima volta. Stanno ritornando a casa i figli, i nipoti e i pronipoti dei nostri emigrati in Sudamerica.

Per contro sono sempre meno gli sbarchi di migranti sulle coste. Secondo le statistiche elaborate dal Ministero dell’Interno dal primo gennaio 2024 al 12 settembre 2024 sono quasi 80mila in meno. Mentre l’anno precedente erano stati 122.823, quest'anno si assestano per adesso a 44.495. Per lo più i migranti sono un esercito di disperati che si sono affidati ai cosiddetti viaggi su barconi di fortuna e provengono da Bangladesh, Siria, Tunisia, Egitto, Guinea, Pakistan, Eritrea, Sudan, Mali, Gambia. Ma mentre in questo flusso le popolazioni provenienti dall’Africa e dall’Asia sono in calo, aumentano per contro gli oriundi. Anche a Luglio e Agosto così come nel primo semestre dell’anno in corso hanno raggiunto il nostro Paese centinaia e centinaia di Sud Americani, in prevalenza Argentini, che hanno ridato vita in particolare ai piccoli borghi calabresi che più soffrono il flusso inverso di giovani che vanno via per cercare fortuna al Nord Italia o all’estero. Paesi con poche migliaia di abitanti che rinascono a nuova luce.

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