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Gli scavi di Crotone e le nuove “sorprese”. L’antica agorà potrebbe essere più estesa del previsto

Un'area appassionante, uno scavo nuovo che (ed è un'ipotesi affascinante) potrebbe svelare una possibile estensione dell'antica agorà. In attesa di verificare se quanto suggerito dagli scavi effettuati in anni passati in aree limitrofe possa confermare questa ipotesi, il cantiere aperto nell’area “Gravina”, nell’ambito del programma Antica Kroton, inizia a restituire le prime informazioni.
«Abbiamo rimosso gli strati di limo frutto di secoli di lento abbandono - spiega Carlo Rescigno, ordinario di archeologia classica presso l’Università degli studi della Campania “Vanvitelli” e coordinatore scientifico del progetto per il Comune - ed ora lo scavo sta entrando nel vivo. Siamo in un antico quartiere abitativo, e abbiamo raggiunto il livello stratigrafico che racconta il passaggio dal periodo greco a quello romano, quello cioè in cui la città inizia a spopolarsi, e dunque a diminuire la sua estensione. È il periodo in cui alcuni quartieri vengono rifunzionalizzati, ed altri lentamente abbandonati, tanto da iniziare a destrutturarsi. L'area è molto interessante, perché gli scavi effettuati negli anni scorsi in zone vicine lasciano ipotizzare la possibilità di un'estensione dell'agorà proprio in questo perimetro. Le città greche erano molto regolari nel loro impianto urbanistico, quindi indagini vicine ad un'area (anche mai indagata) permettono di farsi un'idea piuttosto attendibile della sua composizione di massima». E quest'area è talmente interessante che si sta addirittura pensando di ampliarla, acquisendo dai privati che li posseggono anche alcuni terreni vicini.
Intanto nell'altro cantiere di via Acquabona, il primo ad essere aperto, il lavoro degli archeologi (che per tutta Antica Kroton è coordinato dalla Soprintendenza Abap di Crotone e Catanzaro guidata da Stefania Argenti) «ha riportato alla luce il vecchio scavo, che verrà ridocumentato - spiega Rescigno - Anche in questo caso siamo in un antico quartiere residenziale, che nella precedente campagna di scavo era stato indagato fino al livello che racconta il periodo tra il IV ed il III secolo avanti Cristo, sostanzialmente la fine dell'antica polis magnogreca».

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