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Calabria, aggressioni agli operatori sanitari. "Sì all’arresto in flagranza differita"

La presa di posizione del leader calabrese del sindacato Anaoo-Assomed. Dubbi sull’efficacia del Daspo che FdI vuole introdurre per legge. Tra i medici c’è chi avrebbe richiesto il porto d’armi per difendersi

Il Daspo a chi si rende protagonista di aggressioni agli operatori sanitari? Non tutti in Calabria si ritrovano d’accordo sulla proposta, condensata in un disegno di legge, presentata nei giorni scorsi in Senato dal gruppo di Fratelli d’Italia. Le maggiori critiche si concentrano sulla previsione di una sospensione delle cure gratis (naturalmente sono escluse quelle salvavita) per 3 anni per i responsabili degli abusi. Il pagamento del ticket, soprattutto a queste latitudini, si rivela spesso una pratica farraginosa perché gli uffici non funzionano alla perfezione o non sono sempre aperti. Chi critica la proposta normativa fa notare inoltre che un eventuale condono tributario, come diversi già ce ne sono stati in passato, potrebbe rendere superflua la corresponsione dell’importo dovuto. Insomma, una beffa oltre al danno prodotto.
«L’unica misura in grado di fungere da reale deterrente - ragiona Filippo Larussa, medico calabrese e componente dell’esecutivo nazionale del sindacato Anaoo - è quello dell’arresto in flagranza differita così come è previsto per chi è responsabile di atti di violenza contro le forze dell’ordine». Secondo tale istituto, si considera comunque in stato di flagranza colui il quale, sulla base di documentazione video-fotografica dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto, ne risulta autore, sempre che l’arresto sia compiuto non oltre 48 ore dal fatto. «Naturalmente - aggiunge Larussa - il provvedimento andrebbe potenziato rendendo obbligatoria la convalida del fermo. Almeno così si avrebbe la certezza per coloro che delinquono in maniera così abbietta di ricondurli a comportamenti più civili da misure immediate e certe». Qualcosa, in tal senso, potrebbe muoversi nei prossimi giorni durante l’esame di conversione in legge del cosiddetto decreto Sicurezza. Nel testo originario, infatti, l’arresto in flagranza differita è previsto soltanto per chi cerca di colpire gli appartenenti alle forze dell’ordine. Ciò che chiedono adesso i responsabili delle varie organizzazioni sindacali è un’equiparazione dei sanitari ai militari.

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