Ultimi giorni di vita per il Corap, il Consorzio regionale per lo sviluppo delle aree produttive. La Giunta regionale ha infatti approvato l’atto d’indirizzo attraverso il quale si dà mandato al commissario liquidatore dell’ente di procedere al trasferimento dei beni e del personale in servizio. Parte del patrimonio ritornerà nella disponibilità della Regione, altri saranno indirizzati all’Arsai (la nuova Agenzia per le aree industriali e l’attrazione degli investimenti), in particolare quelli già in capo al Corap che hanno una destinazione vincolata agli insediamenti industriali. L’ultima “fetta”, invece, sarà appannaggio di Arrical, soprattutto le funzioni inerenti il servizio idrico integrato.
Dovrebbe così avviarsi a chiusura la procedura di liquidazione coatta del Corap avviata a novembre 2021. Una svolta attesa pure dai dipendenti, poco più di 70 quelli rimasti dopo le ultime fuoriuscite, da anni costretti a vivere in un pericoloso limbo, e che ora aspettano di transitare in Arsai. D’altronde il Corap, ente strumentale nato nel 2016, su impulso della Giunta regionale guidata da Mario Oliverio, per accorpare i consorzi Asi di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia non ha mai avuto vita facile. Già, perché l’organismo che avrebbe dovuto favorire il sorgere di nuove iniziative imprenditoriali e implementare e potenziare le attività esistenti è rimasto fermo al palo perché zavorrato da una massa debitoria enorme.
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