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L’ora della verità per i tirocinanti della Calabria

Il nodo risorse per assicurare contratti di 18 mesi a 18 ore settimanali ai precari. La Cittadella pensa a soluzioni diversificate a seconda di età e competenze dei Tis

È Roma il crocevia dei tirocinanti calabresi. Martedì prossimo, nella sede del Ministero della Funzione pubblica, è in programma l'incontro tra il ministro Paolo Zangrillo, i vertici della Regione e i rappresentanti sindacali. L'obiettivo è individuare soluzioni concrete per uscire dalle sabbie mobili in cui sono “intrappolati” oltre quattromila precari. E anche se la mobilitazione annunciata per i prossimi giorni davanti alla Cittadella è stata congelata, ciò non allenta il clima di tensione. Tutto (o quasi) dipenderà dall'esito del confronto in programma nella Capitale. I sindacati premono per individuare finanziamenti ad hoc che incrementino quei 5 milioni di euro messi sul tavolo per i contratti della durata di 18 mesi, a 18 ore settimanali (come previsto dalla legge), che purtroppo non bastano per garantire un futuro stabile ai tirocinanti d'inclusione sociale, figure fondamentali per il funzionamento di molti enti locali. Dalla Regione, rappresentata nell'ultima riunione con le sigle dal governatore Roberto Occhiuto e dall'assessore Giovanni Calabrese, è arrivata l'apertura a mettere sul piatto ulteriori fondi, naturalmente insufficienti per coprire l'intera platea. Il resto dovrebbe farlo il Ministero, con risorse di proprie competenza.

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