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Turismo, Calabria regina d’agosto e "meta d'eccellenza": afflusso record di italiani e stranieri

Cos’è la Calabria in estate? Un mondo che risplende ininterrottamente. Un luogo di rivelazione divina, una terra fiera dei suoi tesori, orgogliosa d’esibire all’Italia e al mondo le sue luminose vedute, il suo mare con le sue sfumature, i suoi monti, le sue aree interne, i suoi borghi, la sua storia. Questo è il suo anno, dicono gli esperti. L’anno della Calabria. Un anno buono, gravido di speranza. Spiagge tutte piene d’agosto, muri umani nei parchi archeologici e auto incolonnate sulle strade dei monti. Gente, tanta gente. E non più solo turisti di ritorno, gli emigrati in visita alle loro famiglie, ai luoghi d’origine. I numeri sono in aggiornamento, ma tutti i diagrammi mostrano un dinamismo che può rimettere in moto un settore che qui è stato anche una miniera d’oro. La Calabria è diventata una delle mete turistiche più apprezzate del Mediterraneo con un significativo aumento delle presenze e delle entrate rispetto agli anni precedenti.

Klaus Algieri, presidente regionale di Confcommercio Calabria, nonché vicepresidente nazionale di Unioncamere, riannoda tutti i fili della demografia stagionale attorno alla trama unica di un’estate meravigliosa: «Le località costiere, come Tropea, Scilla e le spiagge della Costa degli Dei si sono confermate tra le destinazioni più amate, attirando non solo famiglie e giovani, ma anche turisti di fascia alta, grazie all’offerta di servizi di lusso e a un’attenzione sempre maggiore alla sostenibilità ambientale. Anche l’entroterra calabrese ha visto una crescita significativa con le località di montagna a farla da padrone. Bene le aree archeologiche i borghi storici, come Gerace e Morano Calabro, che hanno saputo attrarre visitatori interessati a un turismo più lento e autentico. Possiamo certamente dire che il 2024 è stato un anno di svolta per il turismo calabrese.

L’afflusso record di visitatori, sia italiani che internazionali, e il successo delle iniziative locali hanno confermato la crescente attrattiva della Calabria come destinazione turistica. Questo anno ha segnato un passo importante verso il riconoscimento della regione come meta di eccellenza, dimostrando che la Calabria ha le carte in regola per competere con altre destinazioni più consolidate, mantenendo però la sua autenticità e unicità. Il 2024 è stato solo l'inizio; dobbiamo essere bravi adesso ad ampliare e consolidare questi risultati nei prossimi anni».

La rinascita della Calabria è, soprattutto, nella spinta di un’offerta low cost che è servita a richiamare flotte di turisti, gli stessi che un anno fa avevano puntato la prura verso l’Albania. Il cambio di paradigma, secondo Algieri, è «nella capacità d’aver dimostrato di saper soddisfare le richieste di un turismo sempre più orientato verso l’autenticità, le esperienze uniche e i costi contenuti. La nostra terra offre un mix irresistibile di bellezze naturali, cultura e tradizione, il tutto a prezzi significativamente più competitivi rispetto ad altre destinazioni italiane. Inoltre, la Calabria è ancora relativamente immune al fenomeno dell’overtourism, che sta colpendo molte altre mete nel Mediterraneo». Un trend che è confermato da una curva che risale verso il cielo e disegna traiettorie positive: «Assolutamente sì – aggiunge Algieri –. Le nostre località, dalla costa tirrenica e quella ionica, passando per la Sila e le altre aree montane hanno registrato un agosto quasi del tutto sold out. Anche se è presto per parlare di dati definitivi quello che è certo è che le cose stanno cambiando, il flusso turistico del 2024 è stato straordinario, con un notevole aumento sia di visitatori italiani che stranieri. La Calabria è finalmente riuscita a farsi riconoscere come una destinazione turistica di eccellenza».

Calabria, terra glocal, epicentro d’un turismo di massa. Un fenomeno ispirato da prezzi concorrenziali che hanno pesato sulla scelta della destinazione. Il leader di Confcommercio crede nella svolta economica: «Certo. In tante parti della regione un ombrellone e due lettini si possono acquistare con prezzi contenuti per tutto il giorno, e in tante altre si possono gustare piatti tipici sia di mare che di carne con una spesa non spendendo cifre astronomiche. Prezzi decisamente più bassi rispetto alla media italiana, ma senza rinunciare alla qualità. Questo ha attirato moltissimi visitatori che cercano vacanze di qualità ma senza spendere una fortuna. Il segreto della Calabria? Il nostro modello si basa sull’autenticità, sull’esperienza e sulla genuinità. Si è puntato sulla valorizzazione delle nostre eccellenze enogastronomiche, artigianali e naturalistiche, creando un turismo che rispetta e preserva il territorio. Sono stati sviluppati percorsi di trekking, ciclovie e iniziative che permettono ai visitatori di scoprire la Calabria in modo sostenibile e originale. Il lavoro di squadra sinergico tra Regione, Comuni e mondo imprenditoriale ha fatto sì che si lavorasse non più per singole unità, ma in rete. Una sola politica comune. Questo approccio ha reso la regione attraente non solo per chi cerca il mare, ma anche per chi desidera vivere un’esperienza più profonda e autentica».

Un anno d’oro e un futuro da costruire. Ma secondo il leader di Confcommercio Calabria la strada intrapresa nel 2024 «è quella buona, ma come sempre si può e si deve fare di più. Penso ad esempio alle aree montane, che in questo mese di agosto hanno ripreso vita grazie al rientro di tanti emigrati e ai turisti. Le presenze hanno spinto i comuni montani a organizzare eventi ed iniziative che accontentassero tutti. Penso a Lorica, a San Giovanni in Fiore dove ogni sera c’è stato un evento. Ecco, se c’è qualcosa su cui possiamo davvero migliorare, è proprio questo: consentire alle aree interne di preservare e coltivare questa vitalità non solo durante i mesi estivi, ma lungo tutto l’anno. Vanno create le condizioni per uno sviluppo sostenibile e continuo, promuovendo iniziative che valorizzino le risorse locali, stimolino il turismo responsabile, e incentivino le attività economiche che possano prosperare anche nelle stagioni meno frequentate. Solo così potremo garantire continuità per queste comunità, mantenendo vivo il loro patrimonio culturale e naturale evitando così la piaga dello spopolamento. Il mio sogno è quello di una Calabria per tutti. Una Calabria che faccia leva sulle sue eccellenze culturali, dai Bronzi di Riace alle Grotte di Papasidero, paesaggistiche, la Sila, l’Aspromonte e il Pollino, e enogastronomiche per attrarre un turismo di qualità. Ecco questa è la Calabria che vorrei».

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