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Zes unica, i fondi aggiuntivi prosciugano altri programmi. Rischio "coperta corta" per la Calabria

Avanti sulla Zes unica del Mezzogiorno, ma col bilancino in mano. Le risorse aggiuntive stanziate dal Governo con il decreto legge omnibus del 10 agosto scorso hanno fatto alzare un coro di soddisfazione; 1,6 miliardi aggiuntivi nell’anno corrente da destinare al credito d’imposta, del resto, non sono certo bruscolini. Un plafond al quale si attingerà se necessario. Ma arrivare allo stanziamento non è stato, comunque, un percorso in discesa: non c’erano risorse pronte all’utilizzo, quella cifra è stata quindi ricavata prelevando le somme necessarie da varie fonti.
Il punto è che per fare ciò si è dovuto sforbiciare diversi programmi di rilievo, ne ha parlato ieri pure il Corsera, togliendo - al momento “congelando” - risorse agli interventi previsti, alcuni dei quali legati anche al Piano complementare del Pnrr. «Sono accantonate e rese indisponibili», recita l’articolo 8 del dl omnibus, risorse per circa 756 milioni di euro destinati dal piano complementare a interventi, tra gli altri, su servizi digitali e cittadinanza digitale e competenze digitali (46 mln), ecosistemi per l’innovazione al Sud in contesti urbani marginalizzati (8,6 mln), tecnologie spaziali ed economia satellitare (50,5 mln), rafforzamento linee ferroviarie regionali (2,8 mln), messa in sicurezza e sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel su A24 e A25 (117 mln) e medesimo monitoraggio dinamico sulle strutture delle rete viaria Anas e concessionari (11,2 mln), accessibilità marittima e resilienza delle infrastrutture (50,4 mln), accordi per l’innovazione (44 mln), costruzione e miglioramento strutture penitenziarie per adulti e minori (17,6 mln), contratti di filiera agroalimentare, pesca, silvicoltura e floricoltura (58,8 mln), iniziative di ricerca e per tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario (70 mln), piani urbani integrati (20 mln).

E nel piano opere indifferibili sono diversi gli interventi previsti anche in Calabria, anche se inseriti tra le assegnazioni definitive del Mef e, quindi, esclusi da possibili tagli: interventi sulle scuole per la Province di Catanzaro e Crotone, per i Comuni di Cetraro, Chiaravalle Centrale, San Giovanni in Fiore; nel campo delle politiche di coesione per la Città metropolitana di Reggio Calabria.
Ma è evidente che non sia un periodo nel quale le politiche di sostegno ad ampio spettro per i territori fragili del Mezzogiorno, e segnatamente della Calabria, possano dormire sonni tranquilli. Ancor più in vista di una stagione autunnale che si preannuncia delicata sotto il profilo del reperimento di risorse necessarie (si parla già di circa 30 miliardi di euro) a far quadrare i conti in vista della legge di bilancio.

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