All’indomani della tragica morte di Anu, la ragazzina di cinque anni, curda di nazionalità irachena, Bisignano resta attonita ed incredula, davanti ad una morte così assurda ed alla disperazione dei genitori che non riescono a darsi pace. Anu, nella mattinata di mercoledì, ha ingoiato qualcosa: si fa strada l’ipotesi di frutta secca, anche se nulla, purtroppo, appare ancora certo. Ma proprio il cibo che ha tentato di ingerire le sarebbe rimasto incastrato in gola impedendole di respirare. I genitori accortisi delle difficoltà della figlia sono usciti in strada a chiedere aiuto. Proprio di fronte la loro abitazione, in via Trieste, nel centro storico, c’è una farmacia. Pronti e immediati i soccorsi. È stato allertato il 118 che ha inviato sul posto un’ambulanza e l’elisoccorso. Nonostante le manovre di rianimazione, Anu ha smesso di respirare, proprio a due passi di quella nuova casa dove lei con la sua famiglia erano arrivati grazie al progetto Sai, Sistema Accoglienza e Integrazione, fortemente voluto dalla locale Amministrazione, «baluardo della tutela dei diritti». Per la famiglia di Anu, come per le altre inserite nel progetto, tutte con storie triste alle spalle, «il desiderio naturale e legittimo non solo di vivere in condizioni di pace e sicurezza, ma anche di avere una vita migliore, coltivare la speranza e le proprie aspirazioni», ha avuto modo di ribadire il sindaco Francesco Fucile.