La richiesta dello stato di calamità in Calabria avanzata dalla Regione al governo per l’emergenza siccità è suffragata da evidenze scientifiche. A certificarlo è la delibera di Giunta, pubblicata ieri sul Bollettino ufficiale della Regione, attraverso la quale si avvia l’iter di riconoscimento dell’emergenza. Nel provvedimento si rileva come «nel periodo intercorrente tra i mesi di luglio 2023/giugno 2024, il territorio calabrese è stato investito, ininterrottamente, da una straordinaria e prolungata ondata di siccità indotta dalla carenza di piogge. L’Osservatorio permanente degli utilizzi idrici del Distretto Idrografico Appennino Meridionale (Piano di Gestione Acque – Ciclo 2021-2027) ha elaborato uno studio sulla severità idrica e disponibilità dei sistemi di rilievo regionale ed interregionale: tale studio evidenzia che lo Standardized Precipitation Index (Spi) assume, a giugno 2024, valori particolarmente severi di siccità (sia nei 6 che nei 12 mesi precedenti) e per il comparto irriguo risulta “alto” per la Calabria». A corroborare la delibera di Giunta c’è anche un report dell’Arpacal sull’andamento termo-pluviometrico nel periodo luglio 2023/giugno 2024.