Due decreti emanati nell’arco di tre giorni mettono un punto fermo nel caos contabile della sanità calabrese, almeno per quanto riguarda l’anno 2022. Prima (con Dca del 9 agosto) il governatore-commissario Roberto Occhiuto ha approvato il bilancio di esercizio della Gsa (Gestione sanitaria accentrata) del 2022, poi (Dca del 12 agosto) è arrivato il via libera al bilancio consolidato del Sistema sanitario regionale per lo stesso anno. Entrambi i documenti economico-finanziari dovranno ora essere vagliati, oltre che dai Ministeri competenti alla luce del Piano di rientro (Salute ed Economia), anche da un soggetto terzo ancora in corso di individuazione per la relativa certificazione.
Il risultato dell’esercizio 2022 consolidato è pari ad un utile di poco più di 28 milioni di euro che, come previsto dalla legge, andrà a ripianare le perdite degli esercizi precedenti. Il risultato d’esercizio 2022 della Gsa è invece rappresentato da un utile pari a 137 milioni di euro. Si tratta dunque di numeri rilevanti (in positivo), che rendono l’idea anche del paradosso della sanità calabrese, costantemente in affanno per carenza di strumenti e personale oltre che sottoposta a un commissariamento governativo che ormai ha superato abbondantemente il decennio. Altrettanto rilevanti sono i numeri della mobilità passiva extraregionale e internazionale, ovvero le spese che la Regione deve sostenere per i calabresi che vanno a curarsi fuori regione, comunque molto diminuiti rispetto agli anni precedenti: quella del 2022 è pari a 13,9 milioni di euro a fronte dei 242 milioni del 2021 e dei 288,8 milioni del 2020.
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