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Legge omnibus, basta la parola: polemiche nel Consiglio regionale calabrese

Cala il sipario su Fondazione Terina. Silenzio sull’Autonomia, rinvio per ReDigit

Nessuno spiraglio per il dibattito sull’autonomia differenziata, niente ReDigit, scintille su Calabria Verde e bilanci vari e in più l’ennesima legge omnibus, la nona, votata tra le polemiche con uno sprint in aula.
È andata in scena ieri l’ultima seduta del Consiglio regionale prima della pausa di Ferragosto: neanche il tempo di sedersi che l’ombra della legge “spacca-Italia” s’è alzata su Palazzo Campanella. A evocare il confronto sulla proposta di delibera che invita il Consiglio a prendere posizione per il referendum abrogativo è stata subito la minoranza, con il capogruppo del Pd Domenico Bevacqua che ne ha chiesto l’inserimento all’ordine del giorno. Al consigliere dem, che ha definito «importante» dare «la possibilità all’aula di esprimersi e comprendere le posizioni dei singoli», ha risposto il presidente Filippo Mancuso secondo il quale «pur essendo il dibattito sull’autonomia differenziata aperto in tutta Italia, è giusto che la proposta, già in discussione in commissione, segua l’iter ordinario». Capitolo, per adesso, chiuso con la minoranza che ribadisce l’impegno nella raccolta di firme per il referendum.
Niente da fare anche per la proposta di legge sull’istituzione del Sistema informativo integrato regionale della Calabria e la costituzione della società ReDigit spa.

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