La battaglia contro l’inquinamento del territorio, di fiumi e mare è lunga e i risultati sono difficili da cogliere nel breve periodo. C’è stato, però, un sostanziale cambio di passo negli ultimi due anni, almeno secondo quanto è stato sostenuto dal commissario di Arpacal, Michelangelo Iannone, e dal dirigente del dipartimento Ambiente della Regione, Salvatore Siviglia. Entrambi sono stati ospiti della conferenza stampa tenuta da Legambiente per presentare i dati di Goletta Verde sullo stato del mare. Anzi, come hanno sostenuto sia Iannone che Siviglia, sulla foce dei fiumi e su pochissimi tratti di mare della nostra costa.
«Quando noi andiamo a fare le analisi del mare dal punto di vista batteriologico – ha sottolineato Iannone – non facciamo altro che seguire una direttiva europea, la 116 del 2008, che detta delle regole molto precise che servono per capire se la gente può fare il bagno in un determinato punto. E anche la Guardia costiera all’inizio dell’anno alle volte dice una cosa abbastanza precisa: il bagno davanti alle foci dei fiumi non si può fare, in tutte le parti del mondo. Io da un lato accetto queste analisi puntuali che dicono che il 60% delle foci dei fiumi e di qualche punto a mare presentano dei parametri batteriologici più alti di quello che dovrebbero essere. Però noi lo diciamo, ma siccome ormai al pubblico pare non credere nessuno, ben venga che lo faccia Goletta Verde, ma Arpacal si occupa delle analisi in mare».
Siviglia ha aperto il suo intervento sottolineando la complessità dell’azione di bonifica intrapresa dalla Regione. «I problemi atavici come quelli dell’inquinamento diffuso nel territorio – ha detto il dirigente regionale – non si risolvono in pochi anni e nessuno può avere la presunzione di poterlo dire, perché o non sa di cosa si sta parlando, oppure dice fesserie per trovare visibilità. È un tema molto sentito e serio: solo un attento analista delle dinamiche regionali può fare una valutazione e dare un giudizio rispetto al potenziale cambiamento che, badate bene, spesso non si ritrova nelle tabelle e nei numeri che il Ministero stesso evidenzia e mette sui siti».
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